Case di accoglienza per i padri separati da individuare tra gli immobili regionali in disuso sparsi in tutto il territorio della Sardegna. L'idea è del Movimento 5s che ha presentato una mozione in Consiglio regionale. "Chiediamo al presidente della Regione e soprattutto all'assessore della Sanità Mario Nieddu di istituire un tavolo tecnico per classificare le strutture adeguate", spiega la capogruppo e prima firmataria Desirè Manca.
Non solo: "La Giunta deve impegnarsi a concordare con i Comuni la gestione delle case e a promuovere tutte quelle iniziative atte a ristabilire condizioni di effettiva parità di diritti tra uomo e donna nello svolgimento del proprio ruolo genitoriale in regime di separazione". Ma perché questa proposta? "Con la separazione - argomenta Manca - per la maggior parte degli uomini ha inizio anche il dramma economico. In tanti si ritrovano senza una casa in cui poter accogliere i figli, e in casi estremi e di grande disperazione arrivano persino ad utilizzare la propria auto come luogo di pernottamento".
Poi, aggiunge la consigliera pentastellata, "considerato che oltre la metà dei padri separati con figli minori sono insegnanti, impiegati ed operai, e che l'orientamento dei giudici è di fissare in 'un terzo dello stipendio' la quota mensile che il padre deve versare per il mantenimento dei figli, è evidente che gli uomini in questa condizione sono a gravissimo rischio povertà".
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