/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Prezzo latte a 0,80, pastori in rivolta

Prezzo latte a 0,80, pastori in rivolta

Allarme allevatori, politica intervenga o proteste riprenderanno

CAGLIARI, 13 dicembre 2019, 15:29

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il prezzo pagato per il latte ovino arriva a 80 centesimi, al di sotto dei costi di produzione, nonostante "il Pecorino Romano sopra i 7 euro e l'assenza di eccedenze tanto che la cooperazione potrebbe verosimilmente chiudere la campagna 2019 con saldi superiori ai 90 centesimi". Così nelle campagne monta la protesta che rischia di sfociare in nuove proteste come quelle che caratterizzarono l'avvio della vertenza sul prezzo del prodotto lo scorso febbraio. A paventare la ripresa della rivolta sono Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi, i due portavoce dei pastori senza bandiera che hanno sinora partecipato alle trattative ai tavoli ministeriali.

"Si offre un unico prezzo concordato, facendo di fatto cartello, in barba alle raccomandazioni dell'Agcom - dicono - In pratica ci troviamo nelle stesse condizioni dell'anno scorso. Per noi la ragione è nella lentezza delle risposte della politica e della burocrazia anche quando le soluzioni vengono individuate, concordate e siglate".

Sanna e Falchi lamentano che il Decreto emergenze sta ancora ultimando le fasi istruttorie "e non ha portato alcun vantaggio alla remunerazione del latte nella campagna precedente" e il tavolo sulla griglia di remunerazione non viene convocato. "La riforma della filiera non è partita - osservano - L'Oilos non parte, il Piano del Consorzio è fermo alla versione bocciata dagli allevatori e da molte cooperative". Per i due portavoce degli allevatori, "senza una politica forte e presente che costringa ciascuno a prendersi le proprie responsabilità con ulteriori dilazioni si andrà incontro a nuove proteste probabilmente ancora più esasperate rispetto a quelle dell'anno scorso. Anche perché le Associazioni di Categoria dormono e non si capisce da che parte stiano, visto che non si conoscono né le iniziative che intendono prendere né la loro posizione rispetto al Piano di Regolazione. Neanche le denunce potranno avere effetti sulla rabbia dei pastori. Come rappresentanti - concludono - non ci sentiamo responsabili dell'eventuale ripresa delle proteste in forme anche forti".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza