Dopo l'aeroporto di Olbia anche quelli di Alghero e Cagliari optano per la cassa integrazione dei dipendenti a causa dell'emergenza coronavirus. Lo scalo gallurese "Costa Smeralda" ha giocato d'anticipo con una lettera dell'amministratore delegato della società di gestione (Geasar), Silvio Pippobello, a tutto il personale. Ora anche i gestori del "Riviera del corallo" di Alghero (Sogeaal) e del "Mario Mameli" di Elmas (Sogaer) hanno formalizzato la scelta degli ammortizzatori sociali in due distinte conference call tra i rispettivi rappresentanti aziendali e gli esponenti territoriali di Confindustria e delle sigle sindacali di settore: Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo.
Sebbene la situazione dello scalo Cagliari sia diversa da quella degli altri due perché è tra quelli tenuti in vita dal decreto della ministra De Micheli, la partita dei tre aeroporti sardi sarà affrontata unitariamente in una videoconferenza in programma mercoledì 18 marzo tra la Regione e le società di gestione. Secondo quanto apprende l'ANSA, ad Alghero, in particolare, la prospettiva è quella della cig a zero ore per tutti i 243 dipendenti di Sogeaal.
Nel corso del faccia a faccia a distanza di oggi con Confindustria Centro Nord Sardegna e sindacati, la responsabile della direzione Personale e Affari generali della società di gestione dello scalo di Alghero, Valeria Gangemi, ha illustrato la bozza di verbale di accordo e ha sottolineato il dispiacere dell'azienda, costretta a un provvedimento del genere proprio ora che stava uscendo dalla crisi, a causa della mancanza di ricavi. Secondo quanto trapela, Sogeaal non solo considera persa la "finestra pasquale", ma ritiene fortemente compromessa anche la programmazione estiva, che avrebbe dovuto segnare il rilancio dopo anni in apnea.
SCALO OLBIA PARTE PER PRIMO CON LA CIG - "Per la prima volta nella storia aziendale abbiamo deciso, sentiti i sindacati, di fare istanza di ricorso alla cassa integrazione - annuncia Silvio Pippobello, amministratore delegato di Geasar, la società di gestione dello scalo olbiese - Stiamo studiando con attenzione gli aiuti alle aziende che il governo sta per mettere in campo", spiega il manager nella lettera inviata ai dipendenti della società.
La cig, sottolinea Pippobello, "è un passo obbligato per tutte le aziende fortemente colpite dalla grave emergenza, un sacrificio importante, auspichiamo che si limiti nel tempo". Il timore, a questo punto, è che stessa sorte possa toccare ai lavoratori della Sogeaal, la società che gestisce l'aeroporto "Riviera del corallo" di Alghero. L'azienda, però, non ha ancora reso pubblica alcuna decisione.
Nel frattempo, ssecondo l'ad dello scalo di Olbia la decisione è la conseguenza dell'emergenza: "la stagione turistica è gravemente compromessa e così i nostri ricavi d'esercizio 2020. Il trasporto aereo mondiale è in ginocchio, i collegamenti internazionali in Italia decimati, i flussi domestici diminuiti del 90% e quelli regionali azzerati - aggiunge - Le conseguenze per compagnie e aeroporti sono disastrose e i danni si riverbereranno a lungo". Geasar vuol "proteggere la continuità aziendale delle società del gruppo, tagliando ogni uscita finanziaria non essenziale finché non vedremo concrete possibilità di ripresa", prosegue Silvio Pippobello.
"Le attività degli uffici e delle aree di lavoro sono ridotte al necessario", anche per "proteggere la salute dei lavoratori", attraverso "modalità di lavoro smart&safe" grazie alle quali "molti colleghi proseguono la loro attività da casa". Il prossimo passo quindi è "sfruttare la cigs nelle modalità più opportune e meno dannose per i lavoratori".
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