La transumanza degli ovini, pratica
diffusissima fin dal Medioevo in Sardegna per trasferire il
bestiame dai pascoli di montagna in pianura, riconosciuta
dall'Unesco come patrimonio immateriale dell'umanità, è una
tradizione da custodire gelosamente e da condividere. Ad Arzana,
paese ogliastrino di oltre 3mila abitanti, "sa tramuda" da
qualche anno è diventata meta ricercata per i turisti: nel 2019,
100 persone hanno partecipato al percorso, che in Ogliastra va
dai 30 ai 60 chilometri e porta i pastori attraverso Arzana,
Villagrande, Ulassai, Gairo e Ierzu, sino alle aree marine di
Tortolì e del Sarrabus. Quest'anno con le misure anti-covid
niente partecipazione di turisti al percorso, che di solito
termina con la condivisione del pranzo: l'evento verrà
condiviso "in contumacia/a distanza". La nuova formula,
organizzata dall'Agenzia di ecoturismo Sardaigne en liberté, da
Slow Food Ogliastra e dal comune di Arzana, propone l'evento in
diretta Facebook domenica 19 aprile, dalle 9.30 alle 10.30, con
il commento dell'antropologo Bastiano Mannia, che seguirà il
percorso del gregge guidato dal pastore di Arzana Vincenzo Loi.
"Abbiamo organizzato la transumanza in contumacia/a distanza
perché crediamo che questa tradizione aiuti a conoscere meglio
la Sardegna ed il tipo di turismo in cui crediamo, fatto di
sostenibilità dell'ambiente di produttori e prodotti locali - ha
spiegato il sindaco di Arzana Marco Melis - La ripresa del
comparto turistico dopo la pandemia, rimette in discussione
tutto il mondo del turismo attuale. Produrre a livello locale,
consumare i prodotti locali e viaggiare seguendo criteri
ecosostenibili - ha sottolineato il primo cittadino - ci sembra
più che mai il modello da adottare nel futuro per ripartire su
basi affidabili e benefiche per i viaggiatori e tutti coloro che
sono solidali con questo tipo di turismo".
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