Niente cortei, sit in o flash mob. Ma sciopero sì: anche in Sardegna, in nome delle battaglie per il clima lanciate da Greta Thunberg, venerdì 24 aprile gli studenti sono invitati a non partecipare alle videolezioni e a postare su Instagram un cartellone come quelli che di solito vengono portati in giro nelle marce in occasione delle grandi manifestazioni. È il primo 'digital strike' (sciopero digitale) di Fridays for future, unica alternativa possibile in tempi di emergenza coronavirus alle colorate e chiassose proteste in piazza.
"Come gruppi sardi abbiamo partecipato alla discussione nazionale - racconta Lorenzo Temecle, attivista di Sassari - e dover decidere di cambiare tutto è stata una bella botta. Ma siamo comunque fiduciosi". Cosa si farà? "Innanzitutto sarà uno sciopero - spiega - e poi faremo partire una protesta geolocalizzata. In pratica, virtualmente, in una mappa nel sito 'Ritorno al futuro' ci geolocalizzeremo a Palazzo Chigi per una simbolica protesta davanti al Governo".
Non è finita. "Dalle 11 - continua Temecle - parte un nostro 'webinar', seminario interattivo via internet, con ospiti importanti, abbiamo già iniziato con Roberto Saviano. Il 24 lanceremo una campagna con altre associazioni ambientaliste, con sindacati e tanti altri. Il senso è questo: non è detto che non si debba più parlare di ambiente e clima perché c'è il coronavirus. Non è detto che debba per forza arrivare una crisi economica tipo quella del 2008".
"Anzi - chiarisce lo studente attivista - la transizione ecologica che viviamo, con il forte impiego di investimenti pubblici anche per pale eoliche, pannelli solari, isolamento termico, trasporto pubblico elettrico, può essere un forte stimolo all'economia, al benessere, all'occupazione e alla democrazia. E allora, questa transizione ecologica è la risposta a due crisi: alla crisi economica, che possiamo evitare, e alla crisi ambientale, che si può presentare magari fra dieci anni in varie forme".
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