"Il mio primo interesse è la salute pubblica, per la quale non mi sono mai tirato indietro, soprattutto davanti a chi soffre e a chi ha bisogno". Piero Delogu, medico, responsabile del 118 di Sassari, già direttore sanitario dell'Areus (l'azienda regionale emergena urgenza), archivia alla categoria "polemiche inutili" il polverone che si è sollevato attorno al suo nome nelle ultime ore. Come già emerso a livello mediatico e come denunciato dai sindacati, Delogu è in ferie. Il suo sarebbe un riposo forzato disposto dall'Areus, epilogo del conflitto insanabile col direttore sanitario dell'azienda, Marcello Acciaro.
Ma Delogu è esplicito. "Non mi interessa polemizzare, voglio continuare a lavorare come sempre, dando il massimo", spiega all'ANSA. Il suo allontanamento ha scatenato una marea di polemiche perché è avvenuto in piena emergenza Covid, ma anche perché negli ambienti della sanità sassarese e regionale Delogu gode di grande stima per il lavoro che da anni svolge alla guida di un servizio fondamentale come il 118. Al suo fianco si è schierato gran parte del personale che lavora alll'emergenza-urgenza, e anche le sigle sindacali hanno contestato senza mezzi termini il provvedimento, che per la coordinatrice nazionale dell'Fsi-Usae, Mariangela Campus, è "fuori luogo e privo di significato".
Lo scontro potrebbe avere risvolti giudiziari. "È un momento delicato e fondamentale per la sicurezza degli operatori e dei cittadini - sostiene il sindacato - questo provvedimento è tanto più ingiustificato perché non deriva da inadempienze o negligenze, ma da becere e subdole manovre di bottega". Oltretutto, si osserva, arriva "in un periodo in cui sono sospese le ferie per il personale sanitario", dichiara Campus. "Ho contatto quattro volte la dirigenza aziendale, rappresentando il malcontento del personale infermieristico del 118", rincara. Per questo "abbiamo sollecitato il riconoscimento dei diritti contrattuali, ma senza risposta - avverte la diregente sindacale - ricorreremo alla magistratura del lavoro".
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