"Chiediamo garanzie, protocolli che ci mettano nelle condizioni di lavorare e l'accoglimento del documento elaborato dal movimento nazionale per assicurare la sopravvivenza delle nostre attività". Così Mario Daga, tra i portavoce di Ho.Re.Ca., spiegando la scelta di oltre 120 attività del mondo della ristorazione di Alghero di aderire alla manifestazione inscenata in tutta Italia. Oggi nella sede comunale di Sant'Anna una rappresentanza dei titolari di hotel, ristoranti e caffè hanno consegnato al sindaco Mario Conoci le chiavi dei propri esercizi. Ieri sera, in modo altrettanto simbolico, hanno acceso le insegne per attirare l'attenzione e chiedere interventi celeri a supporto del settore, in gravissima difficoltà.
"Vogliamo essere ascoltati, vogliamo essere considerati persone e non numeri, siamo preoccupati - dice Daga - il sindaco si faccia portavoce dei nostri problemi, porti a Roma le nostre istanze". Come sottolinea Gigi Sau, ristoratore e componente del coordinamento cittadino di Ho.Re.Ca., pensiamo anche ai lavoratori senza contratto, il prossimo inverno non potranno accedere alla disoccupazione, si rischia un disastro, un dramma economico, occupazionale e sociale".
Indicando il tavolo stracolmo di chiavi, il sindaco Conoci riconosce che l'Ho.Re.Ca "è una grossa fetta dell'economia cittadina", e che "questo gesto simbolico conferma l'esigenza degli operatori di essere ascoltati nei luoghi in cui si decide". Per il primo cittadino, "servono interventi straordinari, liquidità a fondo perduto e regole sanitarie certe. Il turismo e i trasporti sono vitali per l'isola e bisogna far sì che la ripresa sia più rapida e sicura possibile". Per questo, chiarise, "urgono risposte concrete e immediate".
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