Dopo quarant'anni di peste suina e dieci di divieto di esportazione, il comparto suinicolo sardo rischia il crollo a causa dell'emergenza coronavirus. Il mercato dei maialetti è infatti legato per il 70% al comparto turistico, uno dei più colpiti con la chiusura di ristoranti, agriturismi e strutture ricettive: il crollo dei consumi ha determinato un ribasso del prezzo della carne dei suinetti da latte sino a 3 euro al chilo, la metà rispetto al prezzo dell'anno scorso.
Liberi e Uguali ha appena presentato una mozione (prima firma del consigliere regionale Eugenio Lai) che impegna il presidente della Regione e gli assessori dell'Agricoltura e della Sanità a mettere in campo misure per consentire alle aziende di proseguire le proprie attività. Tra queste: lo sblocco in tutto il territorio nazionale dell'esportazione delle carni suine sarde, l'anticipo alle aziende di tutti i contributi disponibili compresi quelli previsti dalla misura 14 del Psr per il benessere animale, incentivi alle aziende e la concessione di un contributo a capo, supportando in questo modo la vendita dei suinetti.