Il fiume mitologico Eridano scorre in Sardegna. È l'ultima ipotesi proposta dallo studioso e scrittore Bartolomeo Porcheddu. Ancora l'etimologia alla base dell'analisi dell'esperto, autore di diverse pubblicazioni che ribaltano il peso della Sardegna nella storia del Mediterraneo.
"La prima parte Eri[u], dell'idronimo Eri-danu, è riferita senza ombra di dubbio al termine fiume, che in sardo si dice riu - spiega - Il fatto che il fiume Eridanu ponga nel prefisso la prostesi vocalica prima della /r/ iniziale indica questo corso d'acqua con certezza in territorio linguistico campidanese, dando anche una collocazione al popolo dei Danus, suffisso del fiume sacro. Danu è infatti contenuto nel coronimo Campi-danu, che vuol dire Campu dei Danus, ma anche nella regione del S'Arci-Danu, che traduce l'Arco dei Danus".
Porcheddu entra nel dettaglio. "Il fiume 'Santo' del Campidano citato nella 'Geografia' di Tolomeo è certamente il Flumini Mannu, con riferimento alla Oceanica Κλυμένη (Kluméne), un tempo fiume Eridano o, meglio Erriudanu, che scorreva da sud verso nord nel territorio dei Danu, attraversando la cittadina che ancora oggi si chiama San Nicolò Arcidano e sfociando nello stagno di Marceddì". Lo scrittore disegna una mappa inedita.
"Nella mitologia, alla foce del fiume Eridano era situata la città o stella di Canopo. Nella realtà alla foce del fiume Erriudanu, in Sardegna, esisteva la grande e importante città sarda di Neapolis, oggi Nabiu, citata da Tolomeo nella sua Geografia, che prende il nome sempre da una Cana (bianca) e da stella (Pula), come Canopo [CanoPula]".
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