DI STEFANO AMBU
Meno dieci giorni alla prima campanella in Sardegna. Anzi, i corsi di recupero sono già iniziati. Ma pochi docenti hanno fatto i test sierologici volontari per scongiurare il rischio Covid: il 5% secondo gli ultimi dati dell'ufficio del commissario nazionale per l'emergenza Domenico Arcuri. Molti medici di base inatti si rifiutano di effettuare la verifica nel loro ambulatorio. Nelle grandi città è bassissima la percentuale dei medici che hanno ritirato alla Asl i kit per i test agli insegnanti.
A Sassari le adesioni sono state finora 23 su 180, a Cagliari 13 su 85 nell'area ovest e 20 su 186 nell'area vasta. Risultato? I docenti sono costretti a rivolgersi ai laboratori privati per i test a pagamento. Qualche scuola, ad esempio il Siotto di Cagliari, sta invitando gli insegnanti a prendere appuntamento all'ospedale militare dove si sta portando avanti il progetto di Ad Adiuvandum: la rete di solidarietà sociale, granzie a una raccolta fondi, sta effettuando lo screening sierologico gratuito per la categorie particolarmente esposte o fragili. Già coinvolte finra mille persone tra Cagliari e hinterland.
La maggioranza dei docenti, anche quelli disposti a fare il test, non sa bene come comportarsi. E rischia di presentarsi in classe senza sapere nulla sul suo stato di salute. Il commissario dell'Ats Giorgio Steri ha pronto il piano B. "Nei prossimi giorni - ha anticipato all'ANSA a margine di una conferenza stampa - metteremo a disposizione le nostre strutture e il personale per effettuare i test. A questo punto non ci rimane altro da fare che provvedere noi". Molti medici di base sono ancora sull'Aventino. Soprattutto per un motivo, già reso noto allo stesso Steri e all'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu da un sindacato di base: "Se somministriamo il test a un docente che poi è positivo - hanno spiegato a più riprese - dobbiamo andare in quarantena e chiudere l'ambulatorio".
Per questo in tanti hanno già comunicato che non andranno a prendere i kit. Ad Alghero hanno ritirato l'attrezzatura 21 medici su 60, a Ozieri 15 su 21. Meglio a Oristano: 33 su 53. Più della metà anche ad Ales Terralba, 17 su 30. Massiccia adesione invece a Ghilarza Bosa: 26 su 28. Numeri capovolti invece a Sanluri: 2 su 69. Idem a Carbonia e isole: 9 su 96. Percentuali più alte nel Sarcidano: 11 su 28. Mentre a Quartu si viaggia sul 50 per cento: 12 su 25. Infine nel Sarrabus Gerrei 17 medici su 20 useranno il kit.
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