Tutto è cominciato dieci giorni fa. Bambino con la febbre. E poi segnalazione all'Ats come misura precauzionale anti Covid con immediata quarantena di tutta la famiglia. Tampone effettuato l'8 settembre. E comunicazione dei risultati garantita entro 72 ore. Ma oggi, 14 settembre, ancora nessun esito. È la denuncia di una donna di Cagliari, bisnonna del bimbo di un anno e mezzo che, dopo tre giorni di asilo nido privato, ha avuto un pò di febbre, tosse e raffreddore.
"A oggi - racconta - nessuno si è premurato di controllare il loro (del bambino e dei familiari, ndr) stato di salute e nonostante ripetute sollecitazioni e richieste al servizio l'unico risultato è un 'abbiate pazienza'. Passati 3 giorni il piccolo stava e sta benissimo ma 'sequestrato' in casa, così come i suoi genitori, entrambi lavoratori". Intorno c'è un parentado di 2 bisnonne, 4 nonni e zii . "Ora all'apparenza stiamo tutti bene, ma l'ansia di un eventuale contagio è grande - confessa la donna - So bene che questo non è l'unico caso, allora per assurdo, in particolare con l'apertura delle scuole, quante famiglie si troveranno nella stessa sitazione?". Regione nel mirino: "E' questo il modo - denuncia - in cui intende tutelare i propri cittadini, sequestrandoli? Invece di tanti proclami non sarebbe meglio dare risultati in tempi brevissimi (magari con assunzioni temporanee e lavoro straordinario-sabato e domenica inclusi)?".