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Comunali, la sfida si sposta ai ballottaggi

Soddu avanti di 4 punti sullo sfidante del c.destra Sanna

NUORO - E' già sfida aperta tra Andrea Soddu e Pietro Sanna, i due sfidanti alla carica di sindaco di Nuoro che andranno al ballottaggio l'8 e il 9 novembre dopo il primo turno conclusosi ieri con il primo cittadino uscente, Soddu, avanti di quattro punti e mezzo sul competitor di centrodestra. "È un ottimo risultato che mi gratifica molto e ne approfitto per ringraziare tutti i cittadini che mi hanno riconfermato la loro fiducia. Ora ce la metteremo tutta per il ballottaggio", promette Soddu che ha già incassato l'endorsement del candidato ufficiale del Pd Carlo Prevosto "Mi aspettavo - confessa - che i cittadini di Nuoro scegliessero la continuità amministrativa in un periodo così difficile. La nostra lista civica ha avuto il 14% dei voti attestandosi come uno dei partiti più votati e questo ci rende orgogliosi. Ora avanti con i temi che premono ai Nuoresi per conquistare il secondo mandato, in primis la situazione sanitaria ed economica difficilissima, ma anche la cultura, l'ambiente, la posizione strategica di Nuoro al centro della Sardegna".

Parte agguerrito anche lo sfidante. "Per il centrodestra si è trattato di un successo storico - sottolinea Sanna - Con questi numeri possiamo giocarcela al ballottaggio. Nei prossimi 15 giorni continueremo a battere sui nostri temi per spiegare la nostra idea della città: risolvere i problemi del rione di Testimonzos, di Prato Sardo, del Monte Ortobene e rilanciare Nuoro come Atene sarda al centro della Sardegna. La sfida è aperta e i nuoresi prenderanno la decisione finale in base agli argomenti".

QUARTU - Ballottaggio a Quartu tra Christian Stevelli, centrodestra e Graziano Milia, alla guida di sei liste civiche. Stevelli chiude al 44,2% con circa 8 punti di vantaggio su Milia, che resta al 36,3% "Ringrazio i quartesi - queste le prime dichiarazioni di Stevelli - per il grande sostegno che hanno dato alla nostra proposta di cambiamento. Questo è un risultato straordinario. Abbiamo ascoltato i cittadini, le categorie produttive, chi in questi anni è stato lasciato in dietro. Abbiamo girato i quartieri proposto un programma innovativo di riqualificazione urbana e di inclusione sociale, un progetto innovativo di cambiamento che continueremo a raccontare fino al ballottaggio".

E ora comincia un'altra corsa. "Pur con tutti gli accorgimenti che ci vengono dalle restrizioni della pandemia in corso continueremo a raccontare, rafforzati dall'entusiasmo che ci ha accompagnato in tutta la campagna elettorale la nostra idea di città: un progetto/programma innovativo che guarda al futuro". Milia pronto al rush finale per riconquistare lo scranno più alto in Comune: "Come l'esperienza insegna - spiega - è un'altra partita, che inizia sullo 0-0. Al fischio di inizio noi ci presentiamo con un risultato importante, frutto del lavoro di mesi organizzato in 6 liste civiche nuove ed inedite, che al primo turno si sono confrontate con una 'pseudo-corazzata' di 10 liste espressione di partiti organizzati che governano la Regione e quasi tutti i comuni della Città Metropolitana. Ora che saremo gli uni contro gli altri - prosegue - sarà più facile per noi far prevalere la qualità del nostro Piano di Rinascita, la concretezza delle nostre capacità e delle nostre competenze".

Terzo e fuori dai giochi per il secondo turno è Francesco Piludu, centrosinistra: si è fermato a 14,5%. "Abbiamo presentato una proposta di discontinuità e cambiamento. I quartesi hanno scelto chi rappresenta una proposta in continuità con il passato con le amministrazioni Contini e Delunas. Nei prossimi giorni, con i dati definitivi, valuteremo le nostre prossime iniziative". Solo quarto Guido Sbandi, M5s, 3,3%, poi le civiche di Francesco Pandolfi (1%) e Alberto Grimaldi (0,5%).

PORTO TORRES - A Porto Torres vanno al ballottaggio Alessandro Pantaleo, scelto dalle forze di centrodestra, e Massimo Mulas, designato con le primarie dal centrosinistra. Ha sfiorato l'impresa Franco Satta con una coalizione civica e autonomista, a conferma che anche da queste parti qualcosa si muove oltre i partiti e gli schieramenti classici. Ma la notizia è il tonfo clamoroso del Movimento 5 Stelle. A cinque anni da quel 70% che assegnò a Porto Torres il titolo di roccaforte grillina in Sardegna e incoronò sindaco Sean Wheeler con un monocolore tutt'altro che monolitico, i pentastellati cedono senza l'onore delle armi: il loro candidato, Sebastiano Sassu, è ultimo col 10%, preceduto da Satta col 24%, Mulas col 26% e Pantaleo col 39%. Una sentenza inappellabile, ma è già tempo di appelli e grandi manovre in vista del secondo turno.

"C'è tanta soddisfazione e contentezza", commenta il giorno dopo Alessandro Pantaleo, candidato di Civica Popolare, Partito Sardo d'Azione, Cambiamo! Porto Torres, Lega Salvini Sardegna, Fratelli d'Italia e Forza Italia. "È passato il messaggio che volevo dare", afferma. Non puntava a una vittoria al primo turno perché, spiega, "era una competizione vera, con quattro candidati autorevoli, senza cavalli zoppi". Ora inizia un'altra partita. "Non abbiamo ancora nessun tipo di strategia, ma se passerà il mio pensiero intendo andare avanti senza accordi sottobanco o ragionamenti di questo tipo - premette - intendo dare a Porto Torres un governo basato su credibilità, progetti e programmi, lavorando per conquistare la fiducia degli incerti e di chi non mi conosce". Chi ha già le idee chiare è Massimo Mulas, espressione di Movimento Progetto Turritano, Italia in Comune e Partito Democratico. Già consigliere regionale e comunale, ha vissuto lo spoglio con l'influenza e in attesa dell'esito del test sierologico sul Covid-19, poi risultato negativo.

"Siamo felici e soddisfatti", dice, proprio come il suo avversario. "Sapevamo che sarebbe stato difficile, i competitor erano preparati e agguerriti", procede sulla falsariga dello stesso copione di Pantaleo. Poi le differenze emergono. "Stimo il mio rivale, ma gioca in una porzione di campo in cui io non potrò mai giocare, a me piace lavorare per unire e non per dividere", è la sfida che sa di appello al voto per gli elettori di Franco Satta e della coalizione civica. "La città ha la possibilità di riunirsi - dice - il centrodestra ha fatto il pieno".

SESTU - Ha preso due voti su tre, in una tornata elettorale contrassegnata dall'astensione record che ha sfiorato il 60%. "Abbiamo vinto ma non festeggiamo - ha detto Paola Secci, 54 anni, insegnante, confermata al primo turno sindaca di Sestu col 64,6% dei voti - Lasciamo i festeggiamenti ad un altro momento, perché la mia città è ancora provata dall'emergenza Covid che nei giorni scorsi ha provocato anche la prima vittima lasciando la comunità profondamente colpita. Ora continuerò a occuparmi dell'emergenza e a completare il programma che abbiamo iniziato cinque anni fa, concludendo le opere incominciate e realizzando quelle nuove per rendere la città più vivibile".

La sindaca del centrodestra è stata riconfermata alla guida di una coalizione formata da riformatori sardi, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, e Sardegna Venti20. Non nascondono la delusione gli sfidanti Valentina Meloni (candidata del Polo civico e del Pd) e l'ex primo cittadino Aldo Pili (sostenuto da articolo uno e da Sestu domani), che hanno preso rispettivamente il 20,9% e il 14,5% delle preferenze. "Ci dispiace per l'astensionismo - ha detto Meloni - E ci dispiace non aver potuto incontrare le persone e parlare ad un pubblico più ampio. Eravamo la novità e ringraziamo gli elettori che ci hanno dato fiducia. Mi congratulo con la sindaca e faremo opposizione portando il nostra programma". Dalla sua abitazione dove è in quarantena, costretto due settimane fa a interrompere la campagna elettorale perché è positivo al Covid, Aldo Pili accetta la sconfitta. "Appare chiaro che la nostra proposta non sia stata accolta con favore dei cittadini, ma la democrazia ha le sue regole che io condivido in pieno".


   

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