Presidio a Cagliari con striscioni e bandiere davanti al Brotzu dell'Usb. In prima fila la sezione pensionati del sindacato. Un sit-in organizzato anche in segno di solidarietà ai lavoratori della sanità in trincea nella lotta al Covid. "I pensionati sono ormai prigionieri da quasi un anno a causa di lockdown- accusa Usb- dichiarati o annunciati. le scarse possibilità di uscita sono ulteriormente limitate, per non dire impossibili, a causa dello stato del trasporto pubblico ridotto per numero e capienza dei singoli mezzi. Alla difficoltà di utilizzarli si aggiunge il pericolo del contagio possibile per l'inevitabile affollamento causato dalla mancanza di una politica dei trasporti, dalla carenza di personale e di mezzi. Tutto riduce o impedisce la possibilità di relazioni sociali, condannando gli anziani all'isolamento e all'immobilismo".
Ma ci sono altri problemi. "Gli ospedali- insiste il sindacati- sono diventati luoghi da evitare nonostante l'impegno degli operatori sanitari, sopraffatti come sono dalla mancanza di un sistema sanitario pubblico adeguato per presenza nel territorio, per ospedali chiusi o ridimensionati senza criterio sociale. Le malattie non covid vengono espulse progressivamente dagli ospedali e regalate alle strutture private, è diventato quasi impossibile effettuare delle analisi nei laboratori pubblici. Siamo costretti a rivolgersi ai privati pagando per intero le prestazioni. Se vieni ricoverato per te si apre un girone infernale di isolamento e scomparsa degli affetti familiari". Il futuro? "La panacea viene indicata con il vaccino, noi abbiamo seri dubbi che potrà essere la soluzione a causa della nota incapacità organizzativa di distribuzione ed eventuale somministrazione, esattamente come stiamo assistendo per il vaccino antinfluenzale. Non siamo tutti nella stessa barca perché a remare siamo sempre noi così come ad affondare siamo solo noi".