Appena un'ora di interventi e relazioni brevi per l'apertura dell'anno giudiziario in Sardegna, a causa dell'emregenza sanitaria. Nell'aula magna del Palazzo di Giustizia di Cagliari la presidente facente funzioni della Corte d'appello Maria Mura, nella sua relazione sullo stato della giustizia nel distretto, ha evidenziato non solo gli aspetti legati alla pandemia e sul fronte degli illeciti, la preoccupazione per i traffici di droga, ma ha anche rimarcato la carenza degli organici in tutte le sedi.
"Tra i settori che hanno risentito maggiormente delle criticità connesse all'emergenza sanitaria - ha chiarito la presidente - vi è sicuramente quello dedicato alla tutela dei soggetti fragili: nel settore civile, quindi, le situazioni all'attenzione del giudice tutelare e la materia minorile".
Tra i nodi dolenti restano i deficit nell'organico: a Sassari manca quasi la metà dei dirigenti, mentre a Cagliari il tasso di scopertura è del 57%. E anche sulle dotazioni informatiche, nel capoluogo non tutte le aule sono dotate di impianto di registrazione. Pesante la situazione carceraria: sovraffollamento e inadeguatezza di molti istituti. Poi la carenza degli organici della magistratura di Sorveglianza "che, per effetto delle riforme legislative intervenute negli ultimi anni, è sovrastata da una serie sempre più ingente di attività". Un quadro simile a quello descritto dalla procuratrice facente funzioni Maria Gabriella Pintus.
Sul fronte dei reati sono sempre i traffici di droga a preoccupare, sebbene la Sardegna - salvo qualche indagine sugli investimenti di capitali - sia ancora al riparo da infiltrazioni di criminalità organizzata ad alti livelli. Per il Ministero della Giustizia era presente Massimo Orlando, mentre tra le pochissime autorità presenti c'era il governatore Christian Solinas.
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