Zona arancione e niente manifestazione di protesta venerdì prossimo, 26 marzo. Ma Cgil, Cisl e Uli, sui temi della pandemia e della ripresa, sono pronti anche allo sciopero generale. Nel mirino la Giunta regionale. "Non si confronta con noi e siamo fortemente preoccupati - attacca Michele Carrus, segretario della Cgil - abbiamo avuto la zona bianca non per meriti dell'esecutivo e ripiombiamo in zona arancione perché non sono stati in grado di evitare assembramenti e situazioni che hanno generato la ripresa dei contagi".
La manifestazione era prevista per il 26, poi il cambiamento di "colore" ha costretto i sindacati a cambiare strategia. "Ma si tratta solo di una sospensione", promettono i confederali".
La linea di attacco è ampiamente condivisa. "Sui temi economici siamo stati tagliati fuori - denuncia il leader della Cisl Gavino Carta - due manovre e nemmeno un minuto di confronto con la Giunta". All'attacco anche alla Uil. "Siamo molto preoccupati perché sulla vaccinazione siamo ultimi o penultimi e questi dati penalizzano anche la ripresa economica", spiega la segretaria Francesca Ticca.
Una Giunta distratta, secondo le sigle. "Mancano le politiche di ripartenza - osserva Carrus - sui fondi europei del prossimo settennio abbiamo appena iniziato a ragionare. Mentre sui progetti del Recovery plan abbiamo saputo che sono stati raccolti dei progetti e sono stati mandati a Roma. E anche in questo caso senza consultarci".
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