Un libro e un web doc per andare oltre lo stereotipo, destrutturare l' immagine della mamma perfetta e restituire la complessità di una fase delicata della vita, quella perinatale, dal concepimento al primo anno di vita ."Katastrophé. Riflessioni sulle catastrofi perinatali, oltre lo sguardo comune" è il progetto promosso dall'associazione L'Eptacordio, ideato e curato da Gisella Congia, studiosa di fotografia socio-narrativa e psicologa esperta di perinatale. Il 27 marzo alle 15 in diretta streaming sulla pagina Facebook Perinatal Web Doc e sull'omonimo canale You Tube saranno presentati il libro "Katastrophé. Riflessioni sulle catastrofi perinatali" (Armando Editore, 2021) e la piattaforma virtuale interattiva del Perinatal Web Doc, (www.perinatalwebdoc.com) primo web doc in Italia sull'argomento. "Uno spazio aperto alla riflessione e un invito a mettere da parte pregiudizi e luoghi comuni che portano a definire ciò che è adeguato o inadeguato per questo delicato ruolo di genitori.
In particolare la dicotomia "madre buona" - "madre cattiva" ha le radici più antiche e lontane, fortemente radicate nella mappatura mentale di ciascuno di noi, sia che lo osserviamo come protagonisti (genitori), che come attori non protagonisti (operatori sanitari o sociali, familiari, amici)", spiega Gisella Congia che sarà intervistata da Francesca Figus, la caposervizio Spettacoli de L'Unione Sarda, modera Deborah Succa.
Occasione per approfondire i vari risvolti di questo passaggio di vita attraverso il contributo di operatori del settore. Il volume è corredato di un inserto inedito di fotografia socionarrativa: Réclame. E' frutto di studi, ricerche e di una personale esperienza di Gisella Congia partita diversi anni fa con una mostra fotografica sul tema. "Nei miei progetti di fotografia socionarrativa - speiga l'autrice - cerco di destrutturare l'immagine della maternità perfetta per rappresentare anche i chiaroscuri di questa esperienza. La nascita di un figlio è un evento che genera gioia ma è anche portatrice di trasformazioni e ambivalenze emotive che la psicologia perinatale è in grado di cogliere e affrontare. Il primo passo è la consapevolezza".
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