Si accende la discussione sul l'ipotesi di una compagnia aerea regionale che riguarda i tre aeroporti sardi, di Cagliari, Olbia e Alghero e che si dovrà occupare di gestire la CT1 e una tratta della CT2 (Cagliari- Bologna). Un progetto già "definitivo" secondo il consigliere regionale M5S, Roberto Li Gioi, che ha annunciato come il piano sia stato predisposto dalla Regione attrverso la Sfirs.
I segretari territoriali galluresi di Fit-Cisl, Uilt e Ugl Trasporto aereo, Gianluca Langiu, Elisabetta Manca e Nicola Contini plaudono alla notizia spiegando che "la compagnia aerea regionale è l'unica soluzione concreta per garantire la mobilità dei sardi e salvaguardare i lavoratori di Airitaly". "L'abbiamo sempre considerata l'unica azione percorribile - spiegano - doterebbe la Sardegna di una compagnia che la liberi dalle maglie troppo strette delle regole Ue e dall'incertezza di un bando per la continuità territoriale difficilmente rinnovabile". Secondo Langiu, Manca e Contini "nel poco tempo che resta alla fine della cassa integrazione il presidente Christian Solinas deve passare dalle parole ai fatti".
Di diverso avviso Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt Cgil, che bolla l'ipotesi come una "bufala", avanzando "più di una perplessità e parecchi dubbi sulla veridicità delle notizie che da qualche giorno girano nel palazzo della Regione". Secondo il numero uno della Cgil trasporti sarda "per ammortizzare i costi fissi la dimensione di una compagnia aerea, seppur regionale, dovrebbe avere numeri ben diversi da quelli circolati e i collegamenti in continuità territoriale, fino a quando l'UE continuerà a riconoscerne il diritto, per norme attuali, dovrebbero comunque essere posti a gara".
Dalla Gallura, invece, i sindacati sono "da subito disponibili a un tavolo di concertazione per valutare insieme gli effetti occupazionali di un progetto di tale portata". Ma Boeddu insiste con "la necessità di stare insieme alla newco Alitalia entrando nella compagine azionaria magari con la regione Lombardia in maniera tale da avere anche un peso nelle dinamiche del trasporto aereo. Anche rispetto al centro manutentivo - conclude - occorrerebbe pensare ad un'unica azienda italiana di manutenzione degli aeromobili ed in ogni caso avere una unica cabina di regia del settore delle manutenzioni aeronautiche".
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