"Arrestarmi qui è stata un'offesa a tutto il popolo sardo". Lo dice, intervistato dalla Nuova Sardegna, l'eurodeputato indipendentista catalano Carles Puigdemont. Che aggiunge di stare molto bene: "sono stato trattato dal principio con grande professionalità". E aggiunge di essere stato in cella, ma che non è la prima volta: "Sono stato in carcere in Germania nel 2018, dodici giorni".
"La Spagna gioca brutto. Abbiamo il sospetto che non abbia detto la verità al tribunale generale dell'Unione Europea. E questo dimostra che abbiamo ragione", sostiene. L'arresto e l'immediata scarcerazione sono stati un boomerang a suo avviso: "In meno di ventiquattro ore (tante sono quelle che ha passato in carcere in Italia) la Spagna ha riportato una sconfitta nella sua immagine internazionale" "Pedro Sanchez in campagna elettorale aveva dichiarato che uno degli obbiettivi politici del suo governo era la mia estradizione. Questo processo non è quindi contrario agli interessi politici di Pedro Sanchez. Se voleva mostrare una immagine all'Europa più amabile e più aperta, diciamo che questa situazione lo smentisce", afferma. Alla domanda se non preveda di rientrare in Spagna, risponde: "Ci sono tre possibilità, anzi quattro: essere estradato; la Spagna approva una legge di amnistia, che non è per me ma per tremila persone che sono coinvolte in processi politici; che il movimento catalano con un confronto civico decida; una risoluzione della corte europea di giustizia dove si riconosce la nostra immunità. Anche in Spagna.
Questo mi consentirebbe di tornare". Pudgemont chiarisce: "Se sarò estradato io andrò in carcere, probabilmente per tutto il resto della mia vita. La Spagna non rispetta la mia immunità ed è molto difficile che dopo il mio arresto, io possa andare a una seduta del Parlamento Europeo", "è una situazione surreale perché io sono un uomo libero in Europa ma non in Spagna".
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