Incontro tra sindacati e Regione per trovare una soluzione alla Portovesme srl dopo l'ultimatum dell'azienda di due settimane fa: pronta a chiudere il 31 dicembre nel caso in cui non ci dovessero essere novità sul prezzo dell'energia. In ballo l'occupazione di circa cinquecento lavoratori. "La Regione- ha detto l'assessore regionale dell'Industria, Anita Pili, che insieme all'assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, questa mattina ha parlat con i rappresentanti della Rsu Portovesme srl e delle organizzazioni sindacali - è impegnata a sostenere le aziende colpite dalla crisi, ora maggiormente interessate dalle difficoltà legate al caro energia, come la Portovesme srl. L'aumento dei costi energetici genera un nuovo problema di carattere economico, ma anche sociale".
Pili ha parlato della necessità di "individuare prontamente le soluzioni che possano dare risposta all'urgenza, ma anche una prospettiva alla continuità della produzione industriale, così da tutelare i livelli occupazionali". L'assessore Zedda ha ricordato l'impegno della Regione per la cassa integrazione, concordando con la collega Pili sulla necessità di chiedere ai Ministeri dello Sviluppo economico e della Transizione ecologica l'attivazione immediata di un tavolo tecnico. Inoltre, per la settimana prossima è previsto un nuovo incontro al quale saranno invitati anche i rappresentanti dell'azienda. Potrebbe essere coinvolto nella partita - secondo quanto emerso stamattina- anche il governatore Christian Solinas: si sta preparando un incontro che preveda anche la sua presenza.
Soddisfatti, ma prudenti i sindacati: "Prendiamo atto - spiega all'ANSA Emanuele Madeddu, Cgil - dell'impegno della Regione nei confronti del Governo, ma speriamo che ci siano subito risposte e fatti concreti. È un momento delicato nel quale è importante che ci sia la massima unità. E cioè la collaborazione non solo dei parlamentari sardi, ma anche delle altre regioni che hanno problemi simili alla Sardegna sul fronte energia. È una questione nazionale che va risolta con la massima urgenza".
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