Ollolai, paese del Nuorese di 1200 anime nel massiccio del Gennargentu, si candida a diventare Capitale della Cultura italiana 2025. La comunità che si trova in una delle cinque Blue Zone del mondo, punta sulla longevità, sui boschi millenari sulle politiche di ripopolamento e sul pastoralismo, cultura riconosciuta dall'Unesco tra i capolavori dell'umanità: il paese antica capitale della Barbagia, è infatti sede dell'associazione nazionale dei gruppi di canto a Tenore e della Federazione S'Istrumpa, un'antichissima forma di combattimento.
Nel recente passato è diventata una comunità modello di resilienza dopo essere stata afflitta dal fenomeno dello spopolamento che attanaglia tutti i borghi del centro Sardegna: è stata capofila di progetti di rigenerazione urbana e ripopolamento, partendo dall'idea della vendita delle case al prezzo simbolico di 1 euro con l'obbligo per gli acquirenti della residenza in paese. Ne è seguito un certo interesse anche dall'estero: nel 2017 alcune coppie olandesi si sono trasferite a Ollolai diventando protagoniste di un reality show realizzato dalla televisione Rtl.
Nel dicembre scorso l'amministrazione comunale guidata da Francesco Columbu ha pubblicato un nuovo bando con l'offerta di case in affitto a 1 euro per le famiglie che intendono trasferirsi in paese per almeno 5 anni. E ora punta ancora più in alto con la candidatura del borgo a Capitale italiana della cultura per il 2025.
"Un piccolo Davide che sfida Golia - spiega all'ANSA il primo cittadino di Ollolai - Stiamo mettendo su un comitato per scrivere un programma che racconti la nostra storia millenaria sulla scia delle piccole comunità del mondo che resistono a quello che sembrava inevitabile sino a poco tempo fa: l'inurbamento incontrollato e distruttivo. Vogliamo dimostrare la nostra resilienza e la nostra cultura identitaria insieme al nostro impegno nel preservare la natura". A giorni il Comune di Ollolai costituirà il comitato promotore con il coinvolgimento di personalità locali e e non, per rispondere al bando che verrà pubblicato dal Ministero dei beni e delle attività culturali la prossima primavera.
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