È stato massacrato di botte ed è morto per i calci e per i pugni ricevuti, Tonino Porcu, il 78enne allevatore in pensione, pestato e ucciso durante una rapina finita nel sangue nella sua abitazione a Ghilarza, in provincia di Oristano. È quanto emerge dall'autopsia effettuata al Policlinico di Monserrato (Cagliari) dal dottor Roberto Demontis. Gli accertamenti del medico legale sono durati quasi cinque ore e, da quanto si apprende, hanno confermato l'ipotesi più violenta: l'anziano è morto per i colpi inferti dai rapinatori, a mani nude o con un oggetto contundente. Sono state infatti riscontrate ferite non solo sul volto e sulla testa, ma anche in diverse parti del corpo, tutte riconducibili a numerosi calci e pugni. Il decesso risale alla notte tra lunedì 21 e martedì 22 febbraio, mentre il cadavere è stato ritrovato la notte successiva.
I malviventi sono fuggiti portando via duemila euro che erano custoditi all'interno di una scatola. Probabilmente era il denaro che l'anziano aveva incassato da alcuni affitti e dalla pensione. Ieri i carabinieri del Ris hanno effettuato un nuovo dettagliato sopralluogo all'interno e all'esterno dell'abitazione al numero 45 di via Regina Elena, dove il pensionato è stato ucciso, in cerca di elementi e indizi utili ad individuare gli autori del brutale delitto. In casa sono state trovate numerose tracce di sangue, non solo in camera da letto, ma anche in altre stanze, compreso il bagno.
Proseguono intanto gli accertamenti dei carabinieri del comando provinciale di Oristano, al lavoro per ricostruire gli ultimi giorni di vita del 78enne e capire se qualcuno possa averlo preso di mira. La vittima, infatti, quattro mesi fa, quando viveva ancora nell'abitazione che era stata della madre, al civico 39 di via Regina Elena, aveva subito un furto. I ladri prima di scappare avevano incendiato la casa per cancellare le tracce del loro passaggio.
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