Assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità a Cagliari, dove Cgil, Cisl e Uil della Funzione Pubblica hanno organizzato un sit-in davanti alla Rappresentanza del Governo, in piazza del Carmine. Obiettivo della protesta - che si è svolta in contemporanea in numerose piazze italiane - quello di ottenere più risorse per le lavoratrici e i lavoratori che in questi anni in condizioni difficili hanno garantito servizi essenziali ai cittadini.
"In Sardegna occorrono assunzioni immediate e la stabilizzazione di tutti i precari. Gli organici non sono adeguati ad affrontare la coda pandemica e, nel contempo, a recuperare le tante prestazioni bloccate nei due anni di emergenza, la lungaggine delle liste d'attesa continua ad essere una vergognosa realtà - spiega la segretaria generale della Uil Fpl Sardegna Fulvia Murru - Bisogna che si mettano a disposizione altre risorse per incentivare il personale e per pagare le tante ore di straordinario accumulate nel periodo emergenziale.
Il personale è ormai stremato e demoralizzato - incalza Murru - Non ci fermeremo e intendiamo chiamare ognuno alle proprie responsabilità. Se siamo arrivati alla situazione attuale è perché negli anni scorsi non c'è stata un'adeguata programmazione. Bisogna fare in modo che chi ha queste responsabilità non ripeta più errori simili. Se si ha consapevolezza di questo e se si capisce che le risorse sono un tema fondamentale - conclude la sindacalista - bisogna investire realmente sul personale e su nuove tecnologie per dare servizi veloci efficaci e di qualità a tutti i cittadini sardi".
Per Alessandro Floris, della Cisl Funzione Pubblica Comparto Sanità, "il personale sanitario è in sofferenza, con un contratto scaduto da anni, costretto a turni di riposo saltati, ferie cancellate, costanti e continui straordinari a causa di una perdurante situazione di emergenza. Ricordiamo insieme che il sistema sanitario ha retto al Covid solo grazie alla piena disponibilità del personale in servizio. E' urgente e improrogabile colmare la carenza di personale perché poco personale sanitario equivale a poca salute e poca assistenza", conclude.
"E' necessario e improrogabile restituire dignità e valore al lavoro pubblico attraverso la valorizzazione e la qualificazione delle competenze e delle professioni - dice Paola Sarigu, Cisl Funzione Pubblica Comparto Funzioni Locali - E' urgente avere risorse nuove per pagare le indennità, mutando il sistema fiscale e assimilandolo a quello riconosciuto nel settore privato. Chiediamo inoltre un piano straordinario di assunzioni con il contestuale sblocco delle risorse per assumere personale senza tetti di spesa".
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