"Due uomini incappucciati e armati mi hanno aggredito alle spalle: per cinque sei minuti ho temuto che portassero il gesto alle estreme conseguenze. Cercavo di resistere e di farli ragionare ma non è stato possibile. Difficile capire cosa è successo secondo una logica, perché una logica semplicemente non c'è". Lo racconta all'ANSA Luigi Morittu, 67 anni, ex sindaco di Silanus, vittima ieri di un brutale pestaggio all'arrivo nella sua azienda agricola.
"Mi sento come un pugile suonato - confessa - ho qualche costola rotta e escoriazioni ovunque, ma questa è l'ultima cosa che mi preoccupa. Voglio capire cosa è successo perché sono stato aggredito senza aver mai fatto male a nessuno: calci, e pugni, poi mi hanno legato al cancello, cosparso di benzina e minacciato di darmi fuoco. Quando sono riuscito a liberarmi e a raggiungere un ovile vicino ho capito che ero salvo". Da quasi 30 ore Luigi Morittu si fa questa domanda: perché?. "Le ho pensate tutte ma ancora non mi capacito - spiega - forse sono arrivato davanti al cancello della mia azienda, dove sono stato aggredito, nel momento meno opportuno, forse ho disturbato quacosa che stavano portando a termine. Oppure volevano semplicemente portare via il mio suv e quando hanno capito che era dotato di Gps e di un cellulare collegato al bluetooth, l'hanno abbandonato nel primo parcheggio utile per non essere inseguiti dalle forze dell'ordine".
Adesso, una valanga di solidarietà a casa Morittu: dall'attuale sindaco Gian Piero Arca ai parlamentari e consiglieri regionali, ma anche privati cittadini. "Ringrazio davvero tutti, sono stato travolto da un affetto enorme dalla parte bella della società di Silanus e di tutta la Sardegna - conferma Morittu - Questa violenza si colloca al di fuori dei nostri contesti locali, nelle nostre comunità certi gesti sono inusuali". L'ex sindaco precisa di non ricordare proprio tutto dell'aggressione: tra oggi e domani sarà nuovamente interrogato dagli inquirenti, ai quali fornirà altri elementi utili alle indagini, poi tornerà a alla sua vita di prima. "Continuerò ad andare nella mia azienda la mattina come ho sempre fatto - assicura - ho l'hobby dei cavalli e intendo portarlo avanti. Se ho paura? Più che paura mi chiedo di cosa devo avere paura: voglio capire cosa è successo, questo sì, e anche in fretta per la mia tranquillità e per quella di tutta la comunità".
ATTESA PER IL RACCONTO DELLA VITTIMA - Sarà il racconto di Luigi Morittu, l'ex sindaco di Silanus di 67 anni, vittima del brutale pestaggio avvenuto ieri nella sua azienda agricola, a contribuire alle indagini per ricostruire quanto accaduto e risalire agli autori. L'ex primo cittadino del paese del Nuorese è già stato sentito una prima volta ieri dai Carabinieri della Compagnia di Macomer e della stazione di Silanus, ma era troppo scosso per un interrogatorio approfondito. Nelle prossime ore sarà ascoltato dagli inquirenti che lavorano sotto traccia per evitare di pregiudicare le indagini.
Si punta a una rapida identificazione degli aggressori - due uomini incappucciati di cui uno armato di pistola - per evitare il pericolo di fuga o l'inquinamento delle prove. Sotto choc la comunità di Silanus in cui da ieri sera si succedono le voci di una possibile pista: gli aggressori avrebbero parlato con un marcato accento dell'est Europa e sul sedile del suv di Morittu, utilizzato dai malviventi per la fuga, avrebbero dimenticato un cellulare. Circostanze che non trovano però conferme ufficiali. Il sostituto procuratore di Oristano Armando Mammone, che coordina le indagini, ha ordinato una vasta attività investigativa sul campo, con posti di blocco, perquisizioni e interrogatori di persone vicine all'azienda agricola della vittima.
Esperti al lavoro anche sui filmati delle telecamere presenti in paese e in periferia. Ma è sugli elementi che emergeranno dal nuovo interrogatorio della vittima che gli inquirenti contano di più per stringere il cerchio sui responsabili della brutale aggressione.
SINDACO ARCA, "AZIONE MAFIOSA "- "Ciò che è successo all'ex sindaco Luigi Morittu è gravissimo, si tratta di un'azione in perfetto stile mafioso che getta la comunità nella preoccupazione e nella paura. Un gesto al quale rispondiamo con una condanna ferma e stringendoci attorno a Luigi e alla sua famiglia per fargli arrivare la vicinanza e la solidarietà di tutto il paese". Così all'ANSA l'attuale primo cittadino di Silanus (Nuoro), Gian Pietro Arca, dopo l'episodio di violenza nei confronti dell'ex sindaco del paese sequestrato, picchiato a sangue e minacciato di morte nella sua azienda agricola.
"I miei concittadini non si capacitano di ciò che è successo a Luigi, un uomo mite, corretto e stimato da tutti. Io stesso non ho mai visto né sentito di azioni di questo tipo a Silanus. L'unica speranza - conclude Arca - è che le forze dell'ordine risolvano presto il caso e gli aggressori siano assicurati alla giustizia".
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