Operazione dei carabinieri e dell'Ispettorato del Lavoro contro il caporalato e l'utilizzo di manodopera in nero a Nuraminis, nel Sud Sardegna. Il blitz è scattato alle prime luci dell'alba. Nei campi di un'azienda agricola in località Bruncu Pintus erano all'opera stranieri e italiani. Non appena sorpresi dai carabinieri hanno tentato di allontanarsi ma, circondati, sono stati tutti bloccati. I 10 lavoranti (8 extracomunitari del Senegal, del Mali e della Guinea e 2 italiani della zona) - secondo la ricostruzione dei militari - erano tutti privi di contratto d'assunzione, con retribuzione inferiore ai minimi salariali. Gli stranieri erano tutti con permesso di soggiorno in regola.
I 10 operai (tra i venti e i cinquant'anni) stavano raccogliendo "ovoli del carciofo" (gemme cilindriche o coniche dette "occhielli"). Gli uomini erano stati prelevati tra Nuraminis e Serramanna da un camion condotto da un 63enne originario di Nuraminis ma residente a Serramanna. Seduti su panche improvvisate nel cassone dell'autocarro venivano condotti nei campi di carciofi. L'uomo alla guida del mezzo è stato segnalato per aver impiegato manodopera irregolare o priva di comunicazione di instaurazione di rapporto di lavoro in misura superiore al 10 % (in questo caso il 100 %) del totale dei lavoratori. L'attività produttiva dell'azienda agricola è stata sospesa: comminate sanzioni per 25mila euro e contravvenzioni al Codice della strada per l'utilizzo dell'autocarro per trasportare persone.
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