E' rinchiuso nel carcere di Uta dalle 3.30 di questa mattina Stevan Sajn, 50 anni di origine serba, reo confesso del femminicidio avvenuto domenica a Capoterra, a 20 km dal capoluogo sardo. L'uomo, arrestato subito dopo aver ucciso a coltellate la 48enne Slobodanka Metusev, ha accusato un malore - da anni è cardiopatico - durante l'interrogatorio in caserma. Davanti alla pm Diana Lecca, all'avvocato difensore d'ufficio e ai carabinieri del comando provinciale di Cagliari, guidati dal comandante Michele Tamponi, aveva appena confessato il delitto. Poi, non parlando bene l'italiano, in attesa dell'arrivo di un interprete, l'interrogatorio è stato interrotto e lui è stato trasferito al Policlinico "Casula" di Monserrato, da dove poi, una volta ripresosi, è stato portato in carcere. Attesa nelle prossime ore la nomina di un difensore di fiducia, quindi ci sarà l'interrogatorio di garanzia in carcere.
Per martedì pomeriggio, invece, è prevista l'autopsia sul corpo della vittima, che sarà eseguita dal medico legale Roberto Demontis al Policlinico di Monserrato. Resta ora da capire il movente che ha scatenato l'ennesima lite tra i due sfociata nel sangue. La coppia, arrivata a Capoterra alla fine dell'estate, condivideva una stanza nella casa di accoglienza straordinaria (Cas) per migranti. Una testimone, una cittadina algerina che era stata ospite della stessa casa, ha raccontato di averli sentiti spesso litigare.
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