Vice presidente e portavoce della Giunta, donna di governo, operativa, ma di ragionamento politico. Le dimissioni di Alessandra Zedda (Fi) scuotono la maggioranza alla guida della Regione Sardegna, non solo perché gli assessori da sostituire nel rimpasto, che si fa sempre più necessario e urgente, ora sono tre (oltre a Trasporti e Ambiente anche il Lavoro). I primi a essere preoccupati sono gli alleati di centrodestra.
"È una notizia che ci ha colti di sorpresa - commentato Franco Mula, capogruppo del Psd'Az - chiedo al presidente una riunione di maggioranza il più presto possibile, perché serve una riflessione seria e importante per capire in che modo proseguire. Non solo Zedda era vice presidente della Giunta, ma si è dimostrata tra gli assessori più attivi ed efficaci nell'azione di governo - precisa il sardista -. È quindi urgente un vertice di maggioranza - conclude ribadendo l'appello al governatore Solinas - dobbiamo capire in che condizioni andare avanti, abbiamo leggi in sospeso come la Omnibus e la Finanziaria, che se si approvasse entro dicembre sarebbe un fatto eccezionale".
Tra i vari scenari in campo c'è anche quello delle elezioni anticipate (unico caso nella storia dell'Autonomia sarda fu quello della Giunta Soru). L'ex vicepresidente della Giunta non rilascia dichiarazioni, e si limita a parlare di "scelta individuale" per "ritornare a lavorare in Consiglio regionale", ma la decisione sarebbe dettata dalla stasi nell'azione dell'Esecutivo su cui negli ultimi tempi ci sarebbero stati contrasti con il presidente.
La mossa della Zedda, come la Moratti che ha lasciato il partito per la candidatura in Lombardia con Italia Viva di Calenda e Renzi, secondo i più va vista in chiave elettorale in vista delle Regionali del 2024. Non si esclude, comunque, che le dimissioni siano solo l'inizio di una frana che travolgerà, anche dal punto di vista giudiziario, quello che resta della Giunta in breve tempo, anticipandone la fine. "Queste dimissioni, tra l'altro tardive e inspiegabili - va all'attacco Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale - sono solo il primo segnale che la barca sta per affondare. Nessuno nella maggioranza è più disposto a sostenere il presidente Solinas, nessuno apprezza più l'operato di un governatore che è diventato il problema stesso di questa Giunta".
L'ADDIO ANCHE NELLA CHAT DELLA GIUNTA - Una scelta individuale, ribadita con forza nel messaggio di saluto inviato al presidente e ai colleghi nella chat dell'esecutivo. "Caro Presidente, cari colleghi in questi tre anni sono stata al vostro fianco soprattutto con passione e dedizione - ha scritto Alessandra Zedda, ormai ex vice presidente della Giunta regionale della Sardegna - ora per scelta individuale il mio impegno sarà in aula sempre al vostro fianco. La mia scelta individuale - ha ribadito l'esponente di Fi - spero possa rafforzare il nostro impegno per la Sardegna e per i sardi. Un forte abbraccio e grazie a tutti voi!".
Un addio che vuole mascherare contrasti sull'immobilismo dell'azione di governo (da quanto si apprende la lettera di dimissioni, invece, conterrebbe motivazioni più specifiche e critiche) e che prepara la volata alle prossime Regionali, spinta da Forza Italia o da chi ci starà. La scelta individuale sarebbe stata condivisa con il partito soltanto ieri sera, ma altri già sapevano da qualche tempo delle insofferenze e delle intenzioni di Zedda. Non è escluso che all'interno della maggioranza, e magari allo stesso partito del presidente, ci siano trasversalmente dei consiglieri pronti a sostenere o cavalcare l'onda dello tsunami che ha investito la Giunta.
Intanto dall'opposizione si fa sentire anche il Pd. "Si tratta di un fatto clamoroso - commenta il capogruppo Gianfranco Ganau - che certifica, ancora una volta, il fallimento della Giunta Solinas e della maggioranza di centrodestra che ha governato in questi anni la Regione". Ganau insiste e chiede le dimissioni del governatore per chiudere anticipatamente la legislatura: "Segua l'esempio della sua assessora, si dimetta e ridia voce e speranza agli elettori".
L'INSODDISFAZIONE DI SOLINAS DIETRO L'ADDIO DI ZEDDA - Ci sarebbe l'insoddisfazione del governatore Solinas per l'azione impressa all'assessorato del Lavoro, alla base delle dimissioni della vice presidente e titolare del Lavoro, Alessandra Zedda. Sarebbe questa la ragione dei contrasti tra i due, che vanno avanti da qualche settimana, sfociati nella rinuncia all'incarico dell'esponente di Fi. In particolare, secondo quanto apprende l'ANSA, lo scontro avrebbe come fulcro la gestione del fondo Resisto.
Il presidente, insoddisfatto per la lentezza nell'erogazione dei ristori per il Covid a cittadini e imprese e inondato di lettere di lamentele, avrebbe più volte sollecitato l'assessora a risolvere lo stallo, ma senza esito. Anche la presa di posizione di qualche mese fa del segretario generale della Regione, Francesco Scano, per il pagamento immediato dei fondi andava in quella direzione. Il governatore, quindi, non sarebbe passato sopra alla mancata celerità nella distruzione delle risorse da parte di uno degli assessorati che ha ricevuto più fondi in tutta la legislatura: circa 500 milioni in totale, di cui solo 180 per il fondo Resisto.
Di certo il gesto di Alessandra Zedda, che anche due giorni fa ha presieduto la Giunta sostituendo il presidente Solinas come spesso accadeva, non è andato giù ed è stato visto come una pura manovra politica per smarcarsi, liberarsi le mani e andare a caccia di altre forze politiche che possano garantirle un appoggio alle prossime Regionali del 2024 come candidata governatrice.
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