Due coniugi ogliastrini avevano collegato abusivamente le utenze della proprie casa ai contatori Enel e Abbanoa finendo sotto indagine per furto aggravato, un reato che prevede la reclusione fino a sei anni di carcere. La scoperta è stata fatta dai finanzieri della Tenenza di Arbatax che avevano avviato già alcuni mesi fa l'attività investigativa con l'esame della documentazione acquisita dalle società erogatrici dei servizi e l'analisi dei dati riferiti ai consumi di acqua e corrente elettrica.
Durante le verifiche sono emerse forti incongruenze: i costi indicati nelle bollette, esigui per una famiglia di quattro persone, non erano in linea con lo standard e le statistiche nazionali. Al termine degli accertamenti, e sulla base di un decreto di ispezione emesso dalla Procura di Lanusei, i finanzieri, insieme al personale tecnico di Enel e Abbanoa, hanno effettuato un sopralluogo nell'abitazione degli indiziati. Lì è stato trovato un bypass del contatore della rete elettrica e, all'interno del cortile, un pozzetto collegato alla rete idrica con un tubo in polietilene servito da una saracinesca e da un pressostato per la regolazione della pressione. L'acqua defluiva, anche in questo caso bypassando il contatore, verso una cisterna.
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