(ANSA) - CAGLIARI, 25 MAG - L'integrità dei fondali è un
fattore chiave per preservare la biodiversità e ottimizzare il
funzionamento degli ecosistemi marini profondi. Non solo: è
importantissimo anche per la capacità di fornire beni e servizi
all'uomo. È la conclusione di uno studio condotto da un team di
geologi e biologi marini dell'IFREMER (Francia), dell'Università
Politecnica delle Marche, del CNR-ISMAR, e dell'Università degli
Studi di Cagliari con Antonio Pusceddu, professore associato di
Ecologia al Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente.
Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports. I
risultati di questo lavoro - spiega l'ateneo del capoluogo -
evidenziano che l'efficienza degli ecosistemi marini profondi
aumenta esponenzialmente con la biodiversità e con
l'eterogeneità dei fondali: in altre parole, ogni specifica
conformazione del fondale favorisce l'instaurarsi di specifiche
interazioni ecologiche soggette ad equilibri delicatissimi.
Lo studio sottolinea l'urgenza di effettuare interventi
gestionali che, salvaguardando l'integrità dei fondali,
contribuiscano al mantenimento della buona qualità ambientale
del mare, così come richiesto e perseguito dalla Strategia
Marina della Comunità Europea.
La conclusione dello studio mostra che la mappatura ad alta
risoluzione del fondale e l'analisi dettagliata della
distribuzione delle specie a livello di habitat sono
fondamentali per migliorare la gestione della buona qualità del
mare garantita dagli ecosistemi marini profondi. (ANSA).
Fondali marini, studio Ateneo Cagliari
Ricerca pubblicata su rivista Scientific Reports
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