Esplosione alle 14.05. E un pezzo di Cagliari se ne va: giù una torre del silos del porto. Ma per cambiare lo skyline ci vorranno forse altre due puntate. Solo allora ci sarà il deserto dove c'era la stuttura realizzata circa cinquanta anni fa. "Un momento storico - ha detto il sindaco Paolo Truzzu presente nello scalo marittima insieme al presidente dell'Authority portuale Massimo Deiana - ora abbiamo uno spazio importante con progetti in corso per un'area fondamentale per la città". Quell'area infatti, come ha spiegato Deiana, "verrà destinata al già avviato progetto di riordino e razionalizzazione degli spazi di banchina e retrobanchinali nonché al potenziamento dei servizi al traffico crocieristico".
La ditta Deton Srl ha fatto brillare la prima parte del fabbricato realizzato, nei primi anni 70, dall'allora Consorzio Agrario della Provincia di Cagliari e dichiarato inagibile, con ordinanza dei Vigili del Fuoco e dell'Autorità portuale di Cagliari, dal 2011. Il corpo interessato in questa prima fase di demolizione (le altre due proseguiranno nelle prossime settimane) è quello della torre servizi, alta 54,40 metri ed un tempo adibita agli elevatori per il sollevamento dei cereali. A generare il rapido collasso della struttura, la detonazione di 40 chilogrammi di esplosivo dislocati in più punti del plesso: la caduta è stata attutita da appositi vasconi di 60 metri di lunghezza disposti lungo tutto il perimetro dei silos. Contestualmente, con il brillamento di piccole microcariche sistemate nelle vasche, è stato indotto l'innalzamento di un muro d'acqua nebulizzata, alto 40 metri, per contenere la propagazione delle polveri derivanti dall'impatto a terra della porzione di fabbricato.