di Maria Grazia Marilotti
Dagli antipasti al dolce, passando per insalate, primi e perfino secondi a base di pesce. Non ci sono limiti per abbinare il formaggio ai piatti. Tutto è lasciato al gusto e alla fantasia degli chef. "Il formaggio non deve essere relegato a fine pasto, ma può essere protagonista dalla prima all'ultima portata per la sua varietà di gusti", ha spiegato Michele Cherchi, esperto di formaggi, alla Salsamenteria ai 16 chef nel corso del progetto "Cagliari, say cheese!" allestito dal Centro Servizi Promozionali per le Imprese (Csi), l'Azienda speciale della Camera di Commercio di Cagliari. Sedici ristoranti sono chiamati dall'11 al 20 maggio a valorizzare con il loro estro e competenza i 16 formaggi del sud Sardegna per lo più di nicchia, inseriti nel progetto con carrelli e menù ad hoc.
Cherchi è partito da un concetto: "E' inappropriato parlare di 'pecorino', al singolare. C'è un mondo ricavato dal latte di pecora. Una gran varietà di pecorini. Ognuno ha la sua tracciabilità, impronta, specificità legata al territorio, alla sua storia, al sapere, alla competenza e alla passione dei casari". Alla Salsamenteria si sono riuniti gli chef di Babeuf, Chiaroscuro, Cucina.eat, Circolo dei buoni e dei cattivi, Josto, Impasto, I Sarti del Gusto, Luchia, Mamamanà, Muzak, Osteria Paradiso, Overlook Wine and beer, Pbread Natural Bakery, Pani e Casu, Viceversa, Vitanova-Cucina e dolci. La dieci giorni offre un'opportunità unica di avere 16 tipologie di formaggi distribuiti in altrettanti ristoranti. "Uno spaccato di quanto può offrire la produzione agropastorale di questo vasto territorio - ha DETTO Cherchi - frutto di una lunga storia del formaggio in Sardegna, della tecnologia moderna e su tutto la passione e l'amore dei casari che riescono a ottenere prodotti che col loro lavoro gratificano non solo il nostro palato ma anche la nostra salute". Una gamma di prodotti gustosi e salubri.
"Per fare alcuni esempi, i classici pecorini semicotti, a latte crudo, i prodotti a certificazione bio, realtà che lavorano con il latte misto, come si faceva un tempo, pecora e capra, quando si utilizzava il prodotto che si aveva a disposizione gli incroci tra tradizione e innovazione. Cagliari say cheese sarà l'occasione anche per gustare i classici caprini e quelli più innovativi, ad esempio in crosta fiorita. Ancora, gli erborinati creati con tecnologie innovative. Le novità del gruviera di latte di pecora, la caciotta a pasta molle e a crosta lavata con una nota amarognola finale". Prodotti che testimoniano la qualità della produzione casearia e l'attenzione per offrire ai mercati varietà di ìsapori, per la gioia di chi ama provare gusti anche inaspettati.