Il vento autonomista che soffia in Veneto e in Lombardia, per gli indipendentisti che aspirano a entrare nella stanza dei bottoni della Regione siciliana "è il segno di un cambiamento che va colto" e che "serve alla Sicilia, il cui statuto autonomo è stato calpestato dai partiti italiani dal Dopoguerra a oggi, per aprire immediatamente un contenzioso con lo Stato con lo scopo di ottenere la piena attuazione dello statuto speciale, a cominciare dagli aspetti economico-finanziari".
A sostenerlo l'avvocato Roberto La Rosa, candidato dei "Siciliani liberi" alla presidenza della Regione, parlando nel corso del forum organizzato dall'ANSA. "Fa male sentire parlare molti addetti ai lavori di autonomia anacronistica per la Sicilia ma attuale per il Veneto e la Lombardia - attacca La Rosa - L'autonomia è stata una ricchezza per il Trentino, per il Friuli, per la Valle d'Aosta perché in queste regioni i partiti locali si sono battuti: ma quale partito in Assemblea siciliana ha difeso il popolo siciliano attuando lo statuto? Nessuno l'ha mai fatto, neppure i 5stelle". La verità, per gli indipendentisti, è che "i partiti in 70 anni di autonomia hanno approfittato dello statuto solo per equiparare le indennità dei parlamentari regionali a quelle dei senatori di Palazzo Madama: e ora c'è persino un sottosegretario del Pd, come Davide Faraone, che parla di abolire l'autonomia in Sicilia", sottolinea La Rosa. Per difendere e soprattutto attuare lo statuto, La Rosa, che si definisce "un patriota della Sicilia nazione", fa appello al voto rivolgendosi "a quel 54% degli elettori siciliani che secondo i sondaggi non vogliono andare alle urne".
"Quest'elezione - afferma La Rosa - è una grande opportunità per i siciliani: noi non vogliamo un referendum per l'indipendenza della Sicilia dall'Italia ma perseguiamo l'obiettivo dell'attuazione dello statuto, la cui applicazione può dare uno sviluppo incredibile alla nostra isola, ponendo fine a decenni di colonialismo e sfruttamento delle risorse da parte di tutti i governi: dal centrodestra al centrosinistra". Tra le priorità, se andrà al governo, La Rosa indica "la regionalizzazione dell'Agenzia dell'entrate con simboliche proteste anche davanti alle filiali siciliane" e "la reintroduzione dell'Alta corte abolita con due sentenze della Corte costituzionale ma che va ripristinata perché rappresenta un elemento di garanzia, come hanno previsto i padri fondatori dello statuto speciale, nei rapporti tra la Sicilia e lo Stato". Mentre come primo disegno di legge gli indipendentisti porteranno in Assemblea quello per l'istituzione della zona economica speciale (Zes) nell'intera isola, con una serie di misure tra cui l'introduzione del 'tarì' come moneta complementare, il reddito di sostegno per alcune categorie come le casalinghe finanziabile con parte dei 10 miliardi di euro recuperabili dal contenzioso con lo Stato sullo statuto speciale, la defiscalizzazione delle accise riducendo a 50 centesimi il costo dei carburanti.