Dopo più di dieci anni l'Orchestra
sinfonica siciliana parte in tournée e il 4 dicembre, nel
sessantesimo anniversario della sua fondazione, debutta
nell'Aula Magna della Sapienza, a Roma. Un programma
significativo per la storia, un tempo gloriosa, dell'Orchestra:
"Punkte" che Stockhausen scrisse in Sicilia, proprio per la
sinfonica; il "Prélude" di Debussy e lo struggente ciclo di
Lieder di Mahler.
La storia luminosa e difficile dell'ensemble ha avuto tre
anni felici, ma le difficoltà non sono finite: di recente tre
membri di nomina regionale hanno presentato le dimissioni dal
Consiglio d'amministrazione, compreso il presidente Marcello
Giacone. In questo clima, l'uomo che ha rimesso in piedi la
fondazione, Giorgio Pace, rischia di saltare: il rinnovo spetta
alla Regione e nessuno - secondo quanto riferiscono gli addetti
ai lavori - ha finora proposto il rinnovo dell'incarico al
manager che ha riportato i conti in attivo. Nominato tre anni fa
soprintendente, Pace ha rimesso a posto i conti e rilanciato la
fondazione, lavoro che non è passato inosservato. Il manager si
è insediato alla Foss nel momento di maggior crisi; trova
sponsor, tratta con le banche, cancella gli straordinari per il
personale e costruisce un rapporto con il Ministero. Dopo circa
un anno viene chiamato a salvare lo Stabile di Catania, in grave
crisi, e anche lì riaggiusta le cose in meno di due anni. Se c'è
un ente in odore di chiusura o in difficoltà, si chiama Pace. Ma
il suo contratto alla Foss scade a marzo. Gli sarà rinnovato?, è
la preoccupata domanda di chi, tra i dipendenti, teme di
ricadere nella crisi.
Agli sponsor il sovrintendente non ha chiesto soldi, ma
materiale e servizi utili al funzionamento della fondazione; il
denaro risparmiato l'ha usato per la nuova moquette del teatro
Politeama, per rinnovare le poltrone, la camera acustica, le
luci. Il resto è venuto da sé: gli abbonamenti in costante
crescita e le entrate al botteghino raddoppiate.
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