(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 30 OTT - I monaci benedettini che intonano "Veni Creator" in ginocchio davanti alla Basilica di San Benedetto crollata quasi interamente per il terremoto, sono l'immagine di Norcia che ha pregato e ricordato il dramma di un anno fa, e la scossa di magnitudo 6,5 che colpì la Valnerina.
Ma l'anniversario del sisma - ricordato pure nelle Marche, dove si è recata in visita la presidente della Camera Laura Boldrini - è stato anche l'occasione per rilanciare le polemiche sui ritardi della ricostruzione, con l'affondo più duro che arriva dal leader di Forza Italia. "Sta per iniziare il secondo inverno dopo il terremoto. È stato consegnato meno di 1/3 delle casette previste. La quasi totalità delle scuole è da ricostruire e le macerie sono ancora a terra. Non si può continuare a stare fermi così", scrive Silvio Berlusconi in una
lettera aperta al premier Gentiloni, in cui sottolinea che la
ricostruzione "è l'unico "ius soli" che conta". "Presidente -
aggiunge - prenda in mano direttamente la situazione", "le metto
a disposizione la mia esperienza di vita, di lavoro e di
gestione della fase di emergenza fatta all'Aquila nel 2009".
Dall'altro lato, il segretario Pd Matteo Renzi - ricordando che "il Governo ha liberato moltissime risorse" - avverte che "adesso è fondamentale accelerare le procedure e combattere i rallentamenti burocratici. Faremo di tutto perché le zone del terremoto abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno e lo abbiano in modo rapido e trasparente".
Anche la presidente Boldrini ammette che "i problemi ci sono, non vanno negati", ma "non c'è la bacchetta magica" per la loro soluzione. "Lo spirito costruttivo di questa regione non è mai venuto meno. Le istituzioni - ha assicurato - ci sono".
A Norcia in tanti si sono ritrovati al cospetto della statua del patrono d'Europa per rivivere emotivamente quei momenti, con il vescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, che ha ripercorso quegli attimi, ricordando la solidarietà dell'Italia. Ad accomunare tutti è stata la commozione, evidente nei volti e nelle parole della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, del sindaco Nicola Alemanno e anche dell'ex capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, che "da privato cittadino" ha sperimentato oggi "un'emozione mai provata".
"Un anno dopo - ha sottolineato Marini - abbiamo un quadro normativo definito, risorse finanziarie certe, i nostri centri messi in sicurezza e la fiducia di una comunità che fin dal primo momento ha lavorato per uscire dall'emergenza e sta lavorando per la ricostruzione".
"Vi ammiro", ha detto, rivolta alla gente di Norcia la commissaria per la ricostruzione Paola De Micheli. "Tutto questo - ha aggiunto - ci spinge ad agire con ancora maggiore determinazione per la ricostruzione".
Un anno dopo, a Norcia, c'è di nuovo una città che vive e lavora per risollevarsi e per darsi un altro futuro. Segnali di vita quotidiana e voglia di normalità. "Ma ora dobbiamo entrare con decisione nella ricostruzione", ha detto ancora la presidente Marini.
"Mi spaventa la burocrazia e la lentezza, in momenti come questi c'è bisogno di legalità e trasparenza ma anche di essere veloci, per dare risposta alle esigenze delle persone, che sono la priorità", è stato l'appello di monsignor Renato Boccardo.