L'Italia fragile nel suo territorio, attraversato da cinquant'anni di terremoti, è al centro di una tre giorni di incontri, seminari e proiezioni che si svolgerà a Matera, dal 22 al 24 novembre 2019, dal titolo "Il tempo del dopo. Narrazioni, analisi e visioni del doposisma in Italia". La rassegna si inserisce nel solco delle iniziative legate alla mostra fotografica Terrae Motus. Geografie e storie dell'Italia fragile, prodotta da Fondazione Matera-Basilicata 2019 e curata dal giornalista Antonio Di Giacomo, in corso fino al 20 gennaio 2020 a Matera, Capitale della Cultura 2019.
Venerdì 22 novembre al Museo Ridola giornalisti, scrittori, fotografi e sociologi si confronteranno nell'evento Cronache del doposisma sullo stato della ricostruzione dei vari terremoti, dall'Irpinia a L'Aquila al Centro Italia, e sul racconto che ne viene fatto dai media.
Sabato 23, nel giorno del 39/o anniversario del terremoto in Irpinia, il seminario "La fragilità della bellezza", presso l'Ex ospedale San Rocco, vedrà a confronto storici, geologi, sismologi, ingegneri e architetti, antropologi e giornalisti. Al centro della discussione la vulnerabilità dimenticata, la mancata prevenzione del rischio sismico, la salvaguardia del patrimonio culturale italiano. Tra i presenti Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise dell'Ingv e l'antropologo Vito Teti.
Nella giornata conclusiva, domenica 24 novembre, verranno proiettati al Cinema Il Piccolo, per la sezione Sguardi dall'Italia fragile, tre documentari: "ArtQuake. L'arte salvata" di Andrea Calderone; "Io prometto" di Cecilia Fasciani; "La botta grossa" di Sandro Baldoni; a seguire il film "Il bene mio" di Pippo Mezzapesa con Sergio Rubini.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero. Tutto il programma sul sito matera-basilicata2019.it o sul sito lostatodellecose.com.