''Il figlio che tutti vorrebbero", "un ragazzo serio, intelligente e con grandi capacità. Una bella persona'', e ancora, il giovane "determinato ma solidale", "appassionato di Medio Oriente" ma conoscitore del mondo, un giovane a suo agio dovunque. Il ritratto che amici e parenti fanno di Giulio Regeni non è né comune né formale. Lo studente friulano di 28 anni, dottorando alla Cambridge University, scomparso al Cairo il 25 gennaio e ritrovato senza vita ieri alla periferia della capitale egiziana, era il classico "ragazzo d'oro", figlio di una provincia sana e di una comunità friulana piccola (5.000 abitanti), operosa e coesa.
Doti notevoli quelle di Giulio: dai 12 ai 14 anni era stato sindaco dei ragazzi del suo comune, poi aveva lasciato Fiumicello per frequentare il liceo a Trieste, al Petrarca. Poi, l'estero: una borsa di studio, gli ultimi tre anni di liceo nel New Mexico, negli Stati Uniti, nel Collegio del Mondo Unito.
Infine l'Università in Inghilterra. Prima a Oxford dove ha conseguito una laurea a indirizzo umanistico e poi il dottorato a Cambridge, che lo aveva portato al Cairo, a settembre dove faceva ricerche per un tesi sull'economia locale. Appassionato di studi sul medio oriente, capace di parlare arabo e inglese alla perfezione, aveva vinto due premi nel 2012 e nel 2013 al concorso internazionale ''Europa e giovani'' promosso dall'Istituto regionale per gli studi europei per ricerche e approfondimenti sul Medio Oriente. Nonostante la lontananza, era molto legato a Fiumicello, gli amici lo ricordano sempre pronto a raccontare esperienze, eventi di una vita molto distante dal piccolo centro friulano. Dove vivono la mamma Paola, candidata alle ultime elezioni a sostegno del sindaco Ennio Scridel, il papà Claudio e la sorella Irene, atleta che fa parte della squadra di pattinaggio locale, con cui era sempre in contatto.