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Corruzione in Grandi Opere e Terzo Valico, decine di arresti in tutta Italia. Anche il figlio di Monorchio

Operazione dei Carabinieri di Roma in varie regioni nei confronti di 21 persone per le Grandi Opere. In un'altra inchiesta, ma collegata alla prima, 14 ordinanze cautelari per la costruzione del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano

Decine di arresti in tutta Italia  per corruzione in due distinte inchieste sulle Grandi Opere e sul Terzo Valico ferroviario. Quattro le persone arrestate che legano le due operazioni rispettivamente di dei Carabinieri di Roma e quella della Guardia di Finanza di Genova. L'indagine dei Carabinieri nasce da uno stralcio dell'inchiesta su Mafia Capitale e riguarda appunto anche quattro soggetti che avrebbero avuto a che fare con i lavori del Tav ligure e che sono anche destinatari del provvedimento della procura di Genova nell'inchiesta sul Terzo valico. 

Tra gli arrestati nell' ambito dell'inchiesta sulle grandi opere, c'è anche Giandomenico Monorchio, imprenditore e figlio dell'ex ragioniere generale dello Stato Andrea. Giuseppe Lunardi, invece, figlio dell'ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, risulta indagato a piede libero.

LE INTERCETTAZIONI

La consegna di una tangente è stata documentata dagli investigatori della Guardia di Finanza all'interno di alcuni uffici del Consorzio Cociv, un colosso di cui fanno parte Salini Impregilo, Condotte e Civ che sta realizzando i sei lotti della linea ad Alta Velocità Genova-Milano. Lo scambio della 'bustarella' avviene tra un dirigente generale del Consorzio e un imprenditore: le immagini delle telecamere nascoste posizionate dagli uomini della Guardia di Finanza riprendono infatti in un primo momento un soggetto che oscura l'ufficio abbassando le tapparella; successivamente si vede una seconda persona che consegna la 'bustarella'. I due parlano per qualche minuto dopodiché, secondo gli investigatori, il secondo soggetto si allontana e il primo conta il denaro contenuto all'interno della busta.

Anche escort in cambio di favori. Gli omaggi ai funzionari del Cociv non erano solo in contanti, ma anche in notti a base di sesso con escort, secondo quanto emerge dalle intercettazioni dell'inchiesta genovese sulle gradi opere. L'imprenditore Marciano Ricci, amministratore di Europea 92, chiama Giulio Frulloni, funzionario del Cociv. 'Io conosco due mie amiche brasiliane, le faccio andare direttamente in albergo... Ti piacciono le brasiliane?'. 'No, mi fanno schifo', risponde Frulloni. Si parla dei gusti sessuali del funzionario che predilige solo donne di carnagione chiara e poi nelle altre conversazioni in cui il funzionario si vanta con amici di andare 'a figa con Ricci' dopo i sopralluoghi nei cantieri di Cravasco. Le notti hard, secondo gli inquirenti, servivano per facilitare l'assegnazione a Europea 92 dei lavori di realizzazione della galleria Vecchie Fornaci.

"Mi auguro un processo equo e rapido", ha commentato il premier Matteo Renzi a proposito della vicenda.

L'OPERAZIONE DELLA GDF SUL TERZO VALICO - La Guardia di Finanza sta eseguendo 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori e dirigenti, coinvolti nei lavori per la costruzione del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione e turbativa d'asta.

La linea ad alta velocità denominata "Terzo Valico di Giovi" è stata definita di "interesse strategico nazionale": collegherà Genova a Milano e dovrebbe essere pronta per il 2021. Il Tav ligure è un'opera che vale 6,2 miliardi e ha l'obiettivo di potenziare i collegamenti del sistema portuale della Liguria con le principali linee ferroviarie del nord Italia e il resto d'Europa. Si sviluppa lungo 53 chilometri, di cui 37 in galleria. Il Cipe ha fissato un limite di spesa di 6,2 miliardi per il consorzio Cociv - un colosso di cui fanno parte Salini Impregilo, Condotte e Civ - che dovrà realizzare i sei lotti.

Oltre alle misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Genova, gli uomini della Guardia di Finanza stanno eseguendo alcune decine di perquisizioni in diverse regioni italiane. Complessivamente, secondo quanto si apprende, sarebbero oltre 20 gli indagati.

Gli indagati nell'inchiesta, nei vari ruoli ricoperti negli anni, avrebbero compiuto una serie di atti di corruzione, concussione e turbativa d'asta in relazione all'aggiudicazione di commesse per un valore di 324 milioni.

Nei mesi scorsi, l'indagine di Genova si è incrociata con un'analoga attività avviata dai Carabinieri del comando provinciale di Roma su input della procura della Capitale: l'inchiesta è così proseguita con una collaborazione sia a livello investigativo che giudiziario. E dall'attività investigativa è emerso che ad alcuni dirigenti cui spettava seguire lo svolgimento delle gare indette dal general contractor, per pilotare l'assegnazione dei lotti ad alcune società ed escluderne altre, hanno fatto in modo, in alcuni casi, che offerte 'anomale' divenissero regolari e, in altri, hanno utilizzato dei 'concorrenti di comodo' che in realtà non erano minimamente interessati all'aggiudicazione della gara, per indirizzare direttamente l'assegnazione all'unico concorrente interessato. Almeno in occasione di una turbativa, gli investigatori della Guardia di Finanza hanno documentato il pagamento di una tangente. I militari delle Fiamme Gialle stanno eseguendo una serie di perquisizioni finalizzate all'acquisizione di diversa documentazione in Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Molise e Campania.

L'OPERAZIONE DEI CARABINIERI SUGLI APPALTI NELLE GRANDI OPERE - I carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo misure cautelari in diverse regioni nei confronti di 21 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione e tentata estorsione. Gli investigatori ipotizzano un'associazione per delinquere che ha compiuto condotte corruttive per ottenere contratti di subappalto nei lavori di una tratta della TAV Milano-Genova; 6° Macrolotto dell'A3 Salerno-Reggio Calabria e della PEOPLE MOVER di Pisa. 

L'attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Roma, è denominata "Amalgama" e ha fatto scattare arresti nel Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Calabria. L'indagine avrebbe ricostruito condotte illecite di un gruppo di persone costituito, organizzato e promosso dalla persona che, fino al 2015, è stato il direttore dei lavori nell'ambito delle tre opere pubbliche interessate e dal suo socio di fatto, un imprenditore calabrese del ramo delle costruzioni stradali, che si è avvalso del contributo di altre 9 persone, tra le quali anche alcuni funzionari del consorzio COCIV. Gli investigatori ipotizzano un'associazione a delinquere finalizzata a compiere condotte corruttive per ottenere contratti di subappalto nell'ambito dei lavori per la realizzazione della tratta TAV "A.V./A.C Milano-Genova-Terzo Valico Ferroviario dei Giovi" (Alta Velocità Milano-Genova); 6° Macrolotto dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e della PEOPLE MOVER di Pisa.

L'ex direttore dei lavori coinvolto nell'indagine  avrebbe "messo a disposizione la sua funzione pubblica per favorire alcune imprese impegnate a eseguire i lavori, ottenendo in cambio commesse e subappalti in favore di società riferibili di fatto a lui stesso e a un imprenditore calabrese". noltre, sarebbe stata accertata l'esistenza di rapporti corruttivi tra il direttore dei lavori con i vertici dei General Contractor che si occupano della realizzazione delle tre grandi opere pubbliche.  Il sodalizio capeggiato dal direttore dei lavori   e dal suo socio imprenditore calabrese sarebbe riuscito a ottenere dalle ditte esecutrici dei lavori contratti, tra consulenze, commesse e forniture, per oltre 5 milioni di euro a favore delle aziende a loro riconducibili. Sarebbero frutto di operazioni corruttive, con la complicità di funzionari e dirigenti del General Contractor Cociv.

Cantone, valuteremo commissariamento appalti - "Abbiamo già chiesto copia delle ordinanze cautelari e valuteremo se ci sono le condizioni per chiedere il commissariamento di alcuni appalti: se necessario, siamo pronti a farlo". Lo ha detto il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, interpellato sulle inchieste per corruzione su appalti e subappalti di alcune Grandi opere, tra cui il Terzo valico.

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