Autostrade e linee ferroviarie chiuse, migliaia di ettari in fumo, lo stabilimento della Fiat di Termoli evacuato, fiamme e roghi dalla Sicilia al Lazio. Continua a bruciare l'Italia, a causa della siccità che ha pesantemente inaridito intere fasce di territorio ma soprattutto per colpa dell'uomo, responsabile della quasi totalità degli inneschi e della scarsa manutenzione che contribuisce in maniera determinate al propagarsi delle fiamme. I vigili del fuoco sono stati impegnati in oltre 1.300 interventi, mentre Canadair ed elicotteri della flotta dello Stato sono intervenuti su una trentina di incendi per dare supporto alle squadre di terra. Dalla Sicilia, già funestata nei giorni scorsi dai roghi che hanno distrutto buona parte della vegetazione della Riserva dello Zingaro, alla Sardegna, dove il maestrale ha contribuito alla diffusione delle fiamme. Incendi anche a Peschici, sul Gargano, dove proprio il 24 luglio di 10 anni fa in un devastante rogo morirono 3 persone e altre migliaia furono costrette a fuggire in mare.
La situazione più difficile si è però registrata in Molise, a causa di un incendio di sterpaglie partito nella zona industriale di Termoli. I primi focolai sono stati avvistati alle 14 ma era già tardi: in poco tempo si sono allargati e hanno investito il polo 'Valle Biferno', dove si trova anche lo stabilimento della Fiat. Le fiamme hanno raggiunto le recinzioni, investendo due tensostrutture in plastica dove erano posizionati dei bancali vuoti, a poca distanza dai locali mensa di 'Termoli III', il capannone dove si producono i motori delle auto. I vigili del fuoco hanno evacuato operai e impiegati, mentre altre squadre lavoravano a terra, con l'ausilio di un Canadair e due elicotteri. Le fiamme, fortunatamente, non hanno raggiunto né gli impianti produttivi né i siti di stoccaggio di materiali pericolosi e si è lavorato per mettere in sicurezza l'impianto del gas interno allo stabilimento.
"Quella di oggi - dicono gli operai fuori dalla fabbrica - è una giornata che non dimenticheremo facilmente. La paura c'è stata ed è stata forte, non ci saremmo mai aspettati una situazione del genere". Secondo il segretario regionale della Fim Cisl Riccardo Mascolo, l'ultima volta che i dipendenti dell'azienda furono costretti ad evacuare lo stabilimento fu nel gennaio del 2003 in occasione dell'alluvione. "Ricordo che i lavoratori di turno furono mandati a casa e poi ci fu la cassa integrazione". L'incendio e il fumo che ha invaso la zona ha costretto Autostrade a chiudere per motivi di sicurezza 20 chilometri di A14 in entrambe le direzioni per oltre 3 ore, tra Vasto sud e Poggio Imperiale. Chiuse anche la SS 87 Sannitica per 6 chilometri attorno allo svincolo del casello di Termoli e la statale Adriatica per 3,5 chilometri. mentre è stata sospesa la circolazione ferroviaria tra Termoli e San Severo.
E intanto a Messina sono stati denunciati una ragazzina di 14 anni e due coetanei di 13 e 15 anni : sono i responsabili dell'incendio che sabato ha bruciato l'area di Fondo Furile. "Abbiamo fatto una stupidaggine" hanno detto i tre, che avevano ancora gli accendini in tasca, senza dare ulteriori spiegazione. Gli adolescenti erano stati visti da diverse persone muoversi su e giù lungo la collina e quando i poliziotti sono arrivati li hanno colti quasi in flagrante. I vigili del fuoco sono riusciti a impedire che le fiamme raggiungessero le abitazioni, ma una vasta porzione di vegetazione è andata distrutta.