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Siccità: due vertici a Roma per scongiurare rischio razionamento acqua

Il primo, promosso dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, è previsto oggi nel tardo pomeriggio in Campidoglio. Qui dovrebbero incontrarsi uno o più rappresentanti di Acea insieme all'assessore regionale competente Fabio Refrigeri

Due vertici, uno dopo l'altro, per scongiurare il razionamento dell'acqua a Roma. Il primo, promosso dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, è previsto oggi nel tardo pomeriggio in Campidoglio. Qui dovrebbero incontrarsi uno o più rappresentanti di Acea insieme all'assessore regionale competente Fabio Refrigeri. Il secondo è fissato a domani alle 14.30: un incontro dell'osservatorio permanente sugli usi idrici dell'Appennino centrale, già previsto, ma particolarmente atteso vista la crisi idrica in corso. Anche in questo caso vi parteciperanno tra gli altri la Regione Lazio e l'Acea Ato2. La riunione non si terrà come inizialmente previsto al ministero dell'Ambiente bensì nella sede dell'Autorità di Bacino del Tevere. Potrebbe parteciparvi anche ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti, ma dopo aver terminato un'audizione.

E' pesante la situazione per i cittadini. Il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, ha definito "critica" la situazione a Roma, ipotizzando la concessione eventuale dello stato di emergenza da parte della Protezione Civile, su richiesta regionale. E proprio nella capitale, una delle ipotesi in campo per far fronte all'emergenza idrica è un piano che prevede turni di 8 ore senza acqua ogni giorno per circa un milione e mezzo di romani, una volta che saranno sospesi i prelievi dal lago di Bracciano ordinati dalla Regione Lazio.

Pesantissimo l'impatto economico che la siccità - con un 2017 che si classifica tra gli anni più caldi degli ultimi due secoli - sta determinando sul fronte dell'agricoltura: ammontano infatti complessivamente ad oltre due miliardi di euro, secondo un'analisi di Coldiretti, i danni alle coltivazioni e agli allevamenti, mentre la produzione nazionale di latte è crollata del 15%. Per gli agricoltori, da Nord a Sud, sta diventando sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, con i raccolti che in varie aree rischiano di ridursi anche del 50%. A dare la misura dell'emergenza è lo stato di sofferenza di fiumi e laghi: sotto il livello di guardia il lago di Bracciano, il Lago di Garda è appena al 34,4% di riempimento del volume mentre il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia è a circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico. Dati sulla base dei quali il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha annunciato l'avvio delle verifiche con le Regioni per la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale per attivare il Fondo di solidarietà nazionale. In particolare, con la dichiarazione scattano la sospensione delle rate dei mutui bancari delle imprese agricole e il blocco del versamento dei contributi assistenziali e previdenziali. Il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio, è invece pronto a firmare nelle prossime settimane gli schemi di contratto per assegnare le risorse per l'adeguamento delle infrastrutture di un centinaio di dighe in base al piano nazionale voluto dal ministro stesso. Il piano prevede 294 milioni per il miglioramento della sicurezza di 101 dighe a uso irriguo e/o potabile, di cui 79 al sud: questo consentirà di salvaguardare 4,5 miliardi di metri cubi d'acqua (quasi un terzo della risorsa idrica nazionale) e recuperare 1,3 miliardi di metri cubi ora non invasabili.

Sindaca Anguillara: 'Raggi mai venuta alle riunioni. Vogliono cacciarmi da M5S solo perché ho difeso il lago' - "La Raggi? Alle riunioni sul lago di Bracciano non è mai venuta". Così alla Stampa Sabrina Anselmo, sindaca M5S di Anguillara Sabazia, uno dei tre comuni lacustri assieme a Bracciano e Trevignano che formano, con Roma Capitale, il Consorzio del lago. Sulla lettera anonima che ricorda la sua condanna per calunnia di nove anni fa, la cui pena fu condonata ed estinta per indulto, dice che si tratta di "fango". "Pago la battaglia per fermare le captazioni di acqua dal lago", sottolinea, "battaglia che ho fatto assieme agli altri due sindaci del lago". "Da novembre abbiamo allertato i tavoli con i rappresentanti di Acea sul territorio. Poi a marzo sono cominciate le riunioni periodiche in regione. Gli attori c'erano tutti, Acea, la Regione, l'unico sempre assente è stato la Città Metropolitana, che non si è mai presentata". Virginia Raggi non è mai andata, "non ho problemi a dirlo". "Ho avuto occasione di parlarle in un paio di occasioni di quello che stava succedendo sul lago. La situazione era visibile, c'erano anche le foto. L'ho invitata a venire a vedere con i suoi occhi". "Se è venuta, io non l'ho mai saputo. Non so se la cosa sia stata presa sottogamba, o se sia stata delegata Acea a gestire la situazione. Fatto sta che è stata gestita malissimo. Se da novembre si fossero presi i provvedimenti giusti, magari si sarebbero salvati quei 40 centimetri che a noi avrebbero fatto la differenza. Questo non prendere mai in considerazione la realtà dei fatti mi amareggia. Acea a volte è venuta ai tavoli anche con arroganza".

Acea: 'Piano alternativo Regione Lazio? Pronti a collaborare' - "Dopo l'ordinanza emessa dalla Regione Lazio venerdì sera in modo unilaterale, che si continua a ritenere inadeguata e illegittima, Acea apprende solo dagli organi di stampa che sempre la Regione avrebbe ipotizzato un piano alternativo per ovviare alla captazione dell'acqua dal lago di Bracciano, prevedendo di utilizzare altre fonti o aumentando la portata di quelle attuali. Se la Regione volesse illustrare tali soluzioni, nelle sedi opportune, Acea sarà pronta ad ascoltare e collaborare". Lo annuncia Acea in una nota.

 

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