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Violenza donne: in migliaia a Roma per 'Non una di meno'

Stato agitazione donne rimane. No a Ddl Pillon,governo omofobo'

Un segno rosso sulle guance per ricordare il sangue delle violenze, tanta rabbia e 106 palloncini rosa lanciati in cielo a ricordo delle donne vittime di violenza maschile nel 2018. La manifestazione con corteo promossa a Roma dal Coordinamento 'Non una di meno' ha registrato un buon numero di presenze (circa 10 mila secondo gli organizzatori al momento della partenza da Piazza della Repubblica), con tante donne arrivate nella Capitale da altre parti del Paese. 

Nessuna bandiera politica e tante organizzazioni legate da sempre alle esperienze del femminismo italiano, a cominciare dalla Casa delle Donne. Ma anche, tra gli altri, una decina di collettivi della cosiddetta sinistra 'extraparlamentare', i Centri Antiviolenza delle donne' e una rappresentanza dell'Associazione Partigiani. 'La mia libertà non si vende', uno degli slogan urlati dalle manifestanti, tra cui molte giovanissime, ma se ne sono sentiti anche altri, come 'vogliamo la libertà di vivere'. Tanti anche gli striscioni contro il ddl Pillon sull'affido condiviso. Forte attenzione poi alla celebrazione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. "Siamo la marea femminista che in Italia e nel mondo ha levato il suo grido globale contro la violenza maschile, di genere e razzista e contro i governi che la legittimano", ha spiegato un gruppo di adolescenti vestite in prevalenza di viola, colore scelto in verità da gran parte delle manifestanti. "Lo stato di agitazione permanente è ancora in corso", ha rilanciato un altro capannello di donne, sottolineando l'importanza della manifestazione, giunta alla sua terza edizione.

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE - LO SPECIALE 

I casi recenti di violenza sulle donne, che hanno visto tra le vittime anche un bambino di 10 anni, accendono gli animi delle manifestanti contro il Ddl Pillon. "Nel nostro Paese - ha commentato un gruppo di femministe dell'Udi di Pesaro - c'è un piano organico e coerente con la natura di un governo omofobo, come quello giallo-verde che lega il Dddl Pillon, le mozioni antiabortiste, il decreto Sicurezza e anche il Def. Vogliono instaurare un modello patriarcale di società utile a giustificare l'aumento della povertà e lo sfruttamento". Nel frattempo in contemporanea con la manifestazione di Roma hanno preso corpo, praticamente in tutta Italia, iniziative in vista della celebrazione di domani. L'Anci, l'Associazione dei Comuni, ha fatto sapere che in oltre 600 municipi verrà issata la bandiera a mezz'asta.

Il Miur invece ha lanciato il concorso 'Nuovi finali-le scuole contro la violenza sulle donne', rivolto agli studenti delle scuole secondarie e di I e II grado. Pronta anche l'iniziativa della Croce rossa italiana, che con un video richiama l'attenzione sulla necessità di reagire prima che sia troppo tardi. Non senza ricordare l'aiuto dato nel 2017 a oltre 1.500 donne dai suoi 12 centri antiviolenza.

Il Comune di Milano ha reso noto che nei primi 6 mesi di quest'anno sono state 940 le donne (la maggior parte delle quali in un'età compresa tra i 30 e i 49 anni) che si sono rivolte ai centri antiviolenza convenzionati con il municipio. Pronta anche la condanna del governatore della Lombardia, Attilio Fontana, secondo il quale "chi usa la violenza contro le donne è un mostro". La Regione Liguria da par suo ha promosso la campagna social #nessunascusa, che ha trovato il gradimento finora di 150mila persone. A Roma, fa annunciato la sindaca Virginia Raggi, è stata aumentata l'azione di contrasto contro la violenza sulle donne, di cui si parlerà domani in un convegno organizzato dalla Commissione Capitolina delle Pari Opportunità. Nei pressi del Campidoglio sarà presente anche il camper del 'Progetto della Polizia di Stato-Questo non è amore'. Protagoniste anche le istituzioni: il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone ha reso noto che il governo "sarà sempre al fianco delle vittime", impegno che l'esecutivo "si assume a tutto campo e che si sta traducendo in atti concreti, come il disegno di legge 'Codice Rosso', fortemente voluto dal ministri Alfonso Bonafede, Giulia Bongiorno e Matteo Salvini".

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità e ai Giovani, Vincenzo Spadafora, lancia la campagna #lapartitaditutti, che ha come testimonial le pallavoliste azzurre Paola Egonu e Cristina Chirichella.

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