Un evento "a sostegno delle spese legali dei movimenti studenteschi" che è andato avanti per due sere, giovedì 20 giugno a Villa Mirafiori e venerdì 21 giugno fino a tardi alla Città Universitaria di Roma. E' "Sapienza Porto Aperto" il nome dell'iniziativa non autorizzata finita sotto i riflettori per la morte di un ragazzo di soli 25 anni. Non è la prima iniziativa del genere all'interno della cittadella universitaria. Anzi, stando alle informazioni che circolano sul web, la "Notte bianca della Sapienza" si tiene da oltre dieci anni. Il programma proposto quest'anno spaziava dalla musica alla "giocoleria e giochi di fuoco", dal "live painting" ad una lezione aperta di kikboxing e muay thai. L'evento facebook, a cui avevano annunciato la loro partecipazione con un click 536 persone (2.321 gli interessati), così presentava i "due giorni di discussione e festa". Ma Azione Universitaria attacca, sottolineando che il rettore non aveva autorizzato l'evento: "Questa volta il rosso non è solo il colore politico che spadroneggia tra le mura de La Sapienza, ma è anche il colore del sangue di un ragazzo feritosi per tentare di entrare in un party organizzato illecitamente dai collettivi afferenti ai centri sociali".
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