"Dovresti toglierti il turbante se vuoi sembrare canadese", si e' sentito dire in campagna elettorale al mercato di Montreal. Ma lui, JagMeet Singh, carismatico leader del Nuovo partito democratico (Npd), non si e' scomposto per quella critica al copricapo della sua comunita' religiosa sikh: "Penso che i canadesi assomiglino a tutti i tipi di persona", ha risposto, diventando egli stesso icona di quella diversita' e inclusivita' che contraddistingue il Canada. Del resto sul suo profilo Twitter, prima di definirsi capo del New Democratic Party, spiega come pronunciare il suo nome: Jug come hug, ossia abbraccio, e Meet, che significa incontrare. E' lui il volto nuovo e la sorpresa delle elezioni tesissime canadesi di domani, che nei sondaggi vedono un testa a testa intorno al 33% tra il premier uscente Justin Trudeau e il leader conservatore Andrew Scheer. Una percentuale che porterebbe ad un governo di coalizione o di minoranza nel quale Singh sarebbe il kingmaker col suo 18% circa, che ne fa il terzo partito.