(ANSA) - MILANO, 08 MAG - Azouz Marzouk, marito di Raffaella
Castagna e padre del piccolo Youssef, due delle quattro vittime
della strage di Erba (Como) delll'11 dicembre del 2006 ha tenuto
una condotta diffamatoria "di gravità estrema", con insinuazioni
che hanno alimentato la corrente innocentista sull'eccidio, e la
denigrazione delle parti offese "già una prima volta stravolte
dall'efferato omicidio dei loro familiari, e nuovamente travolte
dalla impressionante risonanza mediatica delle infondate accuse
a loro rivolte".
A scriverlo è il giudice di Como Veronica Dal Pozzo, nelle
motivazione della sentenza con cui ha condannato Marzouk a due
anni e mezzo per diffamazione aggravata ai danni degli ex
cognati, Beppe e Pietro Castagna, che avevano presentato
denuncia
Nelle motivazioni il giudice spiega perché ha raddoppiato la
richiesta del pm (un anno e tre mesi). In un articolo su un sito
nel febbraio del 2019 si sosteneva l'ipotesi che la strage
avesse un fine economico: "Indagate sulla famiglia - aveva detto
Marzouk - mio figlio Youssef conosceva l'assassino… Lo ha ucciso
qualcuno vicino a mia moglie. Basta leggersi le carte per capire
che qualcuno voleva l'eredità di mia moglie".
Al giudice è apparso chiaro il riferimento alla famiglia
delle vittime e nella sentenza sottolinea lo "speciale
disvalore" di questo comportamento sotto due profili: "Non solo
che l'accusa provenisse da loro stesso cognato, ma anche e
soprattutto che si sia inserita nel fluire di una corrente
innocentista e revisionista del processo, risolvendosi in una
vera e propria campagna di disinformazione, fatta di sibilline
allusioni ed eclatanti denigrazioni, brutalmente lesiva della
reputazione dei fratelli Castagna". Un condotta compiuta "nella
consapevolezza della falsità delle accuse loro rivolte". (ANSA).