Le scelte di suor Cristina, l'orsolina che dopo la partecipazione e la vittoria a 'The Voice' si lancia nel modo della musica con una remake di 'Like a virgin' di Madonna, non piacciono molto al Sir, l'agenzia dei vescovi italiani. In un editoriale l'agenzia stampa che fa riferimento alla Cei definisce quella di 'sister' Cristina, come si fa chiamare la suora-cantante, una "operazione commerciale spericolata e furbetta".
"Laddove lo sfruttamento del binomio diavolo/acqua santa ha sempre molta presa sul pubblico, nemmeno agli americani di Sister Act - scrive il Sir facendo riferimento al brano musicale scelto dalla suora - sarebbe venuto in mente una simile mossa del cavallo. Il dubbio dell'uso strumentale della suora dalla voce d'angelo sorge spontaneo dopo i non brillanti risultati in termini di vendite e di pubblico post vittoria televisiva. Deinde per cui, chi avrebbe parlato di lei se non avesse cantato proprio una canzone di Madonna?".
Il Sir fa riferimento all'interpretazione che dà in un film Tarantino del brano 'Like a virgin' e ironizza: "E ora ci si viene a dire che si può cantarla rendendola 'qualcosa di più simile a una preghiera laica che a un brano pop'. Beata ingenuità".
Insomma per l'agenzia dei vescovi il paragone tra la suora e Madonna alla fine risulta "un po' forzato". "Suor Cristina, sfidando la sorte, si è praticamente autolanciata l'hashtag #sonoserena. Noi lo siamo un po' meno per il suo futuro. Di cantante pop, s'intende", conclude l'editoriale.