dell'inviata Angela Majoli
Vedrà la finale del Festival di Sanremo su Raiuno? "Certo che la vedrò - risponde Matteo Renzi al Tg1 - visto che quasi tutti gli italiani lo stanno seguendo, a giudicare dai dati di ascolto". Il premier, fiorentino come Carlo Conti, ne approfitta per mandare un abbraccio e complimenti al conduttore e direttore artistico del Festival.
A Sanremo, intanto, tutti invocano il Conti bis, ma "era solo la prima parte della frase. Leone voleva dire Conti bis...chero". La goliardia toscana fa gioco al conduttore del festival: il barometro dell'Auditel segna su quattro serate la media più alta degli ultimi 10 anni, 10,5 milioni di spettatori con il 47% di share, ma lui resta con i piedi per terra. O meglio ben piantati sui pedali della bici con cui continua a "pedalare. Stasera sarà il momento dell'ultimo sprint". Lo affronta chiamando accanto a sé Giorgio Panariello, "mio fratello". E con un rimpianto: il suo brano preferito, Come una favola di Raf, è stato eliminato. Le analisi del successo si sprecano: il festival che unisce l'Italia in cerca di normalità, che invoca la pace tra Al Bano e Romina e balla con The Avener, che coniuga il baudismo con l'anima social, incorona il mediano che da anni regge le sorti della squadra e stavolta ha segnato il rigore decisivo. Il suo segreto è "parlare a tutti", dice oggi anche la presidente Rai Anna Maria Tarantola, che gli riconosce "semplicità, eleganza e umanità". Ma Conti conserva il low profile: "Ho lavorato in silenzio, senza fare grossi proclami, inventando piccole idee che potessero funzionare".
La più grande soddisfazione, ribadisce, è legata alla "scommessa di collocare le nuove proposte in prime time" e i numeri gli danno ancora ragione: le semifinali hanno sfiorato i 10 milioni (9 milioni 955 mila con il 33.75%). "Certo ho avuto la fortuna di trovare belle canzoni, sia tra i giovani sia tra i big. Ho chiamato sul palco accanto a me due vincitrici delle ultime edizioni, Emma e Arisa, mi è sembrato un bel segnale per il mondo musicale. E ho cercato come sempre di rispettare tutti, non solo i concorrenti, ma anche gli ospiti che sono motori di questa trasmissione. Mi piace citare i Saint Motel, The Avener che ha fatto ballare l'Ariston, gli Imagine Dragons sbarcati a Sanremo direttamente dai Grammy e per la finale l'eccellenza di Ed Sheeran. Con l'orecchio del dj ho cercato di portare quello che va meglio in radio". Il rammarico più grande, forse, non essere riuscito ad avere i Pink Floyd, "ipotesi tramontata anche per il futuro, ma ogni giorno continuo ad ascoltare The dark side of the moon".
Accanto a lui la sua squadra storica, dagli autori al regista Maurizio Pagnussat allo scenografo Riccardo Bocchini, "un gruppo fantastico con il quale abbiamo applicato anche al festival la rapidità e il ritmo del nostro linguaggio televisivo". E' di Conti l'idea di trasformare l'annuncio dei quattro Big esclusi in una scala colorata di rosso e di blu, sul modello della ghigliottina dell'Eredità: "La suspense al momento dell'eliminazione l'ho collaudata a Miss Italia, ma con i Big non me la sono sentita di applicare la formula 'per te il festival continua' o 'finisce'. Abbiamo però cercato di mettere un po' di pepe nella proclamazione dei risultati". Se un domani, "fra dieci, venti, trenta quarant'anni, chissà", dovesse tornare a condurre il festival, punterebbe a "migliorare i tempi, magari portando meno ospiti e ancora più cantanti in gara". Ma nell'immediato futuro, ripete, c'è "il ritorno all'Eredità, la mia casa che divido con Fabrizio Frizzi". Poi lo aspettano Si può fare e Tale e quale show. "Cambiate nome al festival, chiamatelo San Carlo", propone Panariello mentre Conti lo abbraccia, accogliendolo in sala stampa. E quando il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, ai microfoni di Primocanale prova a strappargli il sì per il 2016 in cambio della cittadinanza onoraria, Conti sorride: "Vedremo".
Il festival di Sanremo di Carlo Conti continua a macinare ascolti: la quarta serata ha raccolto in media 9 milioni 857 mila telespettatori con il 47.82% di share. Si conferma il trend in crescita rispetto alla quarta serata del 2014 (quando la media era stata di 8 milioni 188 mila spettatori con il 37.97%. La prima parte della quarta serata del festival, che ha incoronato Giovanni Caccamo vincitore delle Nuove Proposte, è stata seguita da 12 milioni 21 mila telespettatori pari al 46.28%, la seconda parte da 6 milioni 253 mila con il 53.50%. Nel 2014 la quarta serata del festival, condotto da Fabio Fazio, aveva ottenuto in media 9 milioni 432 mila spettatori con il 36.97% nella prima parte e 4 milioni 915 mila con il 43.96% nella seconda. Nel 2013, però, Fazio aveva fatto meglio: la serata 'amarcord' del festival aveva fatto segnare in media 11 milioni 538 mila con il 48.17%, mettendo a segno il miglior risultato dal 2000.
Giovanni Caccamo vince tra i Giovani
Biggio e Mandelli, Lara Fabian, Raf e Tatangelo esclusi tra Big
Giovanni Caccamo, con "Ritornerò da te" ha vinto il Girone Giovane del Festival di Sanremo. Battuti in finale i KuTso. Caccamo ha fatto incetta di premi, aggiudicandosi anche il premio della Critica. E' dunque la vittoria di un nuovo esponente della musica cantautorale più elegante (è coautore delle musiche brano di Malika Ayane) che ha sconfitto i Kutso, simpatici casinisti e rockettari. In semifinale il chitarrista, chiuso in una finta doccia, si è presentato con una maschera di Carlo Conti. "Uno scherzo del Kutso" il commento del conduttore cresciuto a pane e cabaret. Esclusi dalla gara dei Big Biggio e Mandelli, Lara Fabian, Raf e Anna Tatangelo. Anche il ritorno al meccanismo dell'eliminazione in diretta (i Giovani addirittura con scontro in stile talent) è servito a riportare Sanremo verso la tradizione che ha nell'esasperazione della gara un punto centrale.
Al momento le agenzie di scommesse puntano su Il Volo, ben piazzati Lorenzo Fragola e Malika Ayane, risale nelle quotazioni Nek, dopo la vittoria del premio Cover di ieri. Una maratona musicale con le 20 canzoni dei Campioni, quelle dei Giovani, oltre a quelle degli ospiti. Lo spazio dedicato alla comicità ha visto protagonista Virginia Raffaele, arrivata all'Ariston come Ornella Vanoni, uno dei numeri migliori del suo repertorio. La Vanoni della Raffaele è irrefrenabile, canta i suoi classici ma anche "L'ombelico del mondo", strapazza i musicisti dell'orchestra, racconta quando faceva l'amore con Strehler e con Gino Paoli, quando entrava nel camerino dei Camaleonti, ("mi spogliavo e non vedevo nessuno ..."), "scusa - dice a Conti - prima Al Bano e gli Spandau Ballet ora la Vanoni: ma cos'è Cocoon?". Poi si scatena dirigendo l'orchestra a colpi di "Guerre Stellari" e lancia pure via la bacchetta del direttore. Un vero pezzo di bravura condotto con un complicato travestimento cinematografico che richiede alcune ore al trucco. Nel secondo intervento spazio al suo virtuosismo vocale con il pezzo dell'operatrice del Call Center.
All'Ariston è arrivato anche Gabriele Cirilli, fedele compagno d'avventura di Conti, un "gancio" per il pubblico di Rai1 abituato a vederli insieme. Ritorno per le domande dei Boiler. Il ct della Nazionale Antonio Conte, dal canto suo, ha rassicurato gli italiani che non ha intenzione di lasciare la panchina, ha scelto "Uomini soli" per dire che "gli allenatori sono uomini soli, quando le cose vanno male sono loro a pagare". "Come a Sanremo, in Italia siamo tutti allenatori" ha replicato Carlo Conti. Chiusura con il ct che canta "Si può dare di più". Sincera emozione per Sammy Basso, il ragazzo affetto da progeria, una malattia rara che provoca l'invecchiamento precoce. Sammy ha fondato una Onlus per raccogliere fondi per la ricerca sulla malattia ed è stato protagonista di un viaggio negli Usa diventato un documentario di National Geographic.
Sul palco Elena Sofia Ricci, la suor Angela della fiction di Raiuno "Che Dio ci aiuti", con la sua playlist. Ospiti musicali Giovanni Allevi con "Loving You", un brano del suo nuovo album e The Avener, il produttore-dj francese che sta sbancando le classifiche di mezzo mondo, Italia compresa dove "Fade Out Lines" è già platino. Non è comunque il nome dei vincitori che potrà cambiare il bilancio di questa edizione: per Carlo Conti è un trionfo, per usare le parole del direttore di Rai1 Giancarlo Leone. Boom di ascolti, un italiano su due davanti alla tv a vedere il festival. L'operazione di riportare Sanremo nel solco della tradizione ha dato i risultati sperati proprio perché Conti ha dato la sua cifra e il pubblico è abituato a conoscerla. Un festival Cocoon, come ha detto Virginia Raffaele, con Al Bano e Romina e gli Spandau e le rievocazioni, ma anche, per esempio, con Ed Sheeran o The Avener, senza contare il glamour di Charlize Theron, Will Smith e Margot Robbie (attesi domani all'Ariston). E va anche detto che per la prima volta i Giovani sono stati messi in scaletta in apertura di serata e che la proclamazione del vincitore è avvenuta a serata ancora in corso. Un importante riconoscimento al talento dei Giovani. Un festival per famiglie che ci lascerà il ricordo di una famiglia incredibile, gli Anania, destinata a rimanere negli annali dei comici.