Un album dichiaratamente militante che interpreta la contemporaneità attingendo anche alla storia e che prende il titolo da 'Gardé', brano dedicato al caso Riace e a Mimmo Lucano (IL TEASER): è il nuovo lavoro discografico di Danilo Sacco, che esce a quattro anni dal precedente 'Minoranza rumorosa'. Nel disco in uscita il 30 novembre, prodotto da Danilo Mancuso per DME e distribuito da Artist First, si segnala la partecipazione del grande chitarrista statunitense Neil Zaza.
Già vocalist dei Nomadi dopo il compianto Augusto Daolio, Danilo Sacco ha pronunciato nel 2004 i voti di Monaco laico Zen presso il Monastero Fu - Denji assumendo dal Maestro Taiten il nome di Kakuen traducibile come Zingaro perfetto o Nomade nella polvere del vento.
Nel brano Gardè, scritto con lo psichiatra calabrese Silvio D’Alessandro, racconta gli sbarchi, l’emigrazione e il pregiudizio nei confronti di chi è costretto a cercare fortuna in territori diversi da quello di appartenenza (italiani compresi). "Mimmo Lucano è un esempio concreto di solidarietà e di militanza sociale – commenta Danilo Sacco - in un periodo buio come il nostro, abbiamo tutti un bisogno impellente di persone che lottino per mantenere vivi i nostri valori ed ideali, troppo spesso triturati in un meccanismo che premia i più furbi e non i più coraggiosi. Ci si lamenta del mondo in cui viviamo ma spesso deleghiamo agli altri anche le nostre responsabilità. C’è bisogno di gente che dia una mano, che resista e riscopra quella parola troppo spesso violentata ed abusata che è Umanità”.
Il titolo dal sapore francese, volutamente allusivo, è un invito a “stare in guardia”, a non rimanere indifferenti ma soprattutto a non perdere l’umanità.
Entusiasta Mimmo Lucano, che dice all'ANSA: "E’ bellissimo sapere che Danilo Sacco ha deciso di dedicarmi una canzone perché la musica racconta storie ed emozioni e ci aiuta a restare umani in un periodo in cui c’è bisogno di solidarietà. Per me è una gratificazione dell’anima, messaggi come questi scaldano il cuore”.
Il VIDEO del primo singolo, 'Amico mio' (ANTEPRIMA ANSA), diretto da Niko Cutugno Lancia e Sigfus Johann Arnason per DJungle Films, è stato girato nella suggestiva location Piani della Renga in Abruzzo ed è dedicato alla straordinaria storia di amicizia tra la leggenda del rugby sudafricano Joost Van Der Vesthuizen e l’avversario neozelandese Jonah Lomu.
Il brano non ripercorre l’epica finale di Johannesburg con il duello tra i due campioni davanti agli occhi del presidente Nelson Mandela (impresa resa celebre da libri e film tra i quali 'Invictus' diretto da Clint Eastwood), ma la solidarietà e la lunga amicizia, anche nella malattia e nel periodo dell’apartheid, che ha reso quel legame simbolico. L’aura mitologica non è la risultante del gesto sportivo, ma dello stile con il quale si vive e ci si relaziona agli altri.
Le tredici tracce dell’album sono microstorie che attingono dal quotidiano e da momenti emblematici del passato per cantare la fratellanza: lo sport come metafora di amicizia, di resistenza agli urti della vita e agli imperativi della storia. In questa cornice si inseriscono i brani Jesse e Lutz, scritto per Jesse Owens e Luz Long, e Best, dedicato al calciatore nord irlandese, pallone d’oro George Best.
“Lo sport, come la musica, è in ultima analisi la metafora della vita e le storie raccontate - spiega Danilo Sacco - ne sono un esempio. La storia di rivalità sportiva fra Joost e Jonah travalica in un’amicizia profonda quando entrambi si ammalano molto gravemente e si giurano di tenere duro fino alla fine, come se la vita che fugge fosse l’ennesima prova su di un campo di rugby... La stessa amicizia traspare dalla storia di Jesse e Carl Ludwig Long detto ‘Lutz’. Quest’ultimo era destinato a vincere nella sua Berlino le Olimpiadi di salto in lungo del 1936ma, per onestà sportiva, aiuta proprio il suo diretto rivale americano ad aggiudicarsi la medaglia d’oro. Jesse entrerà nella leggenda. Lutz Long purtroppo morirà in guerra e verrà sepolto proprio in Italia. Le loro epistole raccontano di un senso di onore e di rispetto che dovrebbe permeare sempre lo spirito di ogni sportivo al di là della semplice e fugace rincorsa verso la vittoria ad ogni costo. Proprio Jesse Owens dichiarò che anche se avesse potuto fondere tutto l’oro delle coppe e delle medaglie vinte in carriera, non sarebbe riuscito a ricavarne una sola stilla dell’amicizia provata verso Lutz", aggiunge Sacco.
E che dire di George Best? Il calciatore che si permise di fare un tunnel a Johan Cruyff? Dalla sua storia non traspare solo la grandezza di un fuoriclasse assoluto, ma ancor di più la sregolatezza di un uomo che voleva vivere senza remore né rimpianti le proprie debolezze. "Scelta che lo ha reso, per quanto mi riguarda, ancora più grande a discapito di molti atleti-macchine", dice ancora Sacco.
Il racconto della contemporaneità passa anche attraverso i diritti delle donne, l’emancipazione, la battaglia per la parità di genere e la sicurezza sul lavoro. Sacco ricorda il tragico incendio della fabbrica Triangle nel brano New York 1911. Fu il più grave incidente industriale della storia di New York, causò la morte di 146 persone (123 donne e 23 uomini).
Nel brano La rosa violata lavoce di un padre racconta la violenza subita dalla figlia sulle note di una ninna nanna.
Nei brani Una nuova Babele, Gardé e La lunga strada, scritto da Massimo Bubola, la contaminazione è una fonte di ricchezza che genera un valore aggiunto superiore alla somma delle singole componenti.
Il tema della ripartenza e della capacità di voltare pagina, caro al cantautore, si ritrova in Spazza via (12), Vedrai e Io vivo ancora.
Nell’album trova spazio una parentesi intima, introspettiva e romantica da Sarò qui per te a Ciao vecchio amore mio, brano nel quale si guarda ad un amore passato a distanza di tempo, come in una soggettiva.