Un enorme bocciolo di rosa vivente, anzi un 'bocolo', per celebrare il patrono di Venezia a San Marco con il fiore - una rosa rossa - che tradizionalmente il 25 aprile da secoli ogni veneziano regala alla donna amata. Lo hanno 'disegnato oggi nella piazza più celebre del mondo circa 1200 persone che vestite di rosso e di verde (i più piccoli) hanno composto il fiore in un grande quadro vivente. A firmare la performance collettiva, che voleva trasmettere il messaggio di una Venezia città viva e moderna, l'artista veneziana Elena Tagliapietra e lo scrittore Alberto Toso Fei. Quest'ultimo in italiano, inglese e veneziano ha raccontato la leggenda legata alla rosa donata nel giorno di San Marco: quella dell'amore tra la nobile Maria Partecipazio e il cantastorie Tancredi, che pur di conquistare la fiducia del padre della ragazza non esita ad arruolarsi tra le schiere dei Paladini di Francia. Il giovane morira' nel tentativo, ma riuscira' a mandare un ultimo dono alla sua bella: un bocciolo di rosa macchiato del suo sangue. La performance di oggi rientra nell'ambito del progetto 'Venezia Rivelata', ideato da Toso Fei e Tagliapietra: tredici appuntamenti in un biennio in altrettanti luoghi della citta', fatti del racconto delle tradizioni e degli aneddoti legati al passato della Serenissima e accompagnati da performance artistiche ogni volta diverse.