FIRENZE - Il direttore degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, dal 2020 andrà a dirigere il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il suo nuovo incarico nella sfarzosa galleria asburgica, che accoglie nella sua vasta collezione capolavori di arte antica, medievale e moderna tra i quali opere di Caravaggio, Mantegna, Giorgione, Raffaello, Tiziano, e la celebre Saliera di Benvenuto Cellini) sarà almeno quinquennale: ad annunciarlo, in una conferenza stampa a Vienna, è stato il ministro della cultura austriaco, Thomas Drozda, che ha preso parte all'incontro insieme allo stesso Schmidt.
Lo storico dell'arte originario di Friburgo, in carica nella più importante istituzione museale fiorentina dal 2015, è il primo direttore a ricoprire il ruolo dopo l'entrata in vigore della riforma Franceschini del Mibact, che prevede poteri di autonomia finanziaria e gestionale per 20 grandi musei italiani tra i quali appunto gli Uffizi. Una riforma che prevede la possibilità di un rinnovo nell'incarico al termine dei primi quattro anni, alla quale però Schmidt ha scelto con largo anticipo di rinunciare: "Terminerò regolarmente il mio mandato agli Uffizi, che scade nell'autunno del 2019: a Vienna entrerò in servizio nei mesi successivi", ha spiegato, dalla capitale austriaca, il direttore tedesco.
"Ho accettato la proposta per questa nuova avventura proprio nel segno del nuovo spirito della riforma dei beni culturali: e cioè non restare inchiodati, fissi, in un posto, ma contribuire al cambiamento e muoversi verso altre esperienze. Sono contrario agli incarichi feudali che durano tutta la vita". Per Schmidt, l'ipotesi di andare a guidare il Kunsthinstorisches è arrivata praticamente come un fulmine a ciel sereno. "Si è aperta e sviluppata negli ultimissimi giorni; ovviamente ho informato tempestivamente i miei più stretti collaboratori e il Ministero dei beni culturali della mia decisione", ha raccontato, spiegando comunque di avere "ancora molto lavoro da fare agli Uffizi nei prossimi due anni" e di essere intenzionato "a realizzarlo". Secondo il direttore, essere stato chiamato a Vienna è un successo non solo per lui, ma "anche per l'Italia: se ciò è avvenuto, infatti, è perché l'Austria ha guardato molto e con favore al lavoro che sto svolgendo qui a Firenze".
Tra i progetti più ambiziosi di Schmidt per la galleria Vasariana vi è un articolato piano per abbattere le code all'ingresso, la creazione di itinerari diversi nel museo che include una riorganizzazione complessiva di gran parte dei capolavori esposti e il progetto di aprire al grande pubblico, per la prima volta, il Corridoio Vasariano. Sul suo cammino del 'direktor', però ci sono stati anche ostacoli ed imprevisti: come quando il Comune di Firenze lo ha multato per aver installato senza permesso nei loggiati del museo altoparlanti dai quali diffondere messaggi antibagarinaggio in svariate lingue (multa di alcune centinaia di euro, pagata subito e di tasca propria), e quando sulla sua scrivania, nei mesi scorsi, è comparsa una lettera, firmata da diversi funzionari della galleria, che lo accusavano di eccessivo 'accentramento' e incapacità gestionale nella direzione del museo.