"In questo nostro bellissimo paese, costruire istituzioni è molto più difficile e meno di moda che distruggere". Tacchi bassi e grande piglio, la presidente del Maxxi Giovanna Melandri apre le celebrazioni per i 10 anni del Museo per le arti e l'architettura del XXI secolo snocciolando i numeri di un successo che non era poi così scontato. Non dopo i 10 anni che furono necessari per la costruzione del gioiello romano progettato da Zaha Hadid, il budget lievitato (alla fine si contarono 150 milioni di euro) i buchi di bilancio, il commissariamento. E nemmeno a ricordare le polemiche roventi che accompagnarono nel 2012 la nomina a presidente proprio della parlamentare pd (si dimise per accettare l'incarico) che da ministro della cultura, nel '98, aveva dato vita al progetto della fondazione.
In un'aula magna gremita è il ministro Franceschini a ricordare i giorni delle polemiche: "la difesa migliore è arrivata dai fatti, in dieci anni un lavoro straordinario", dice. Pazienza quindi se gli oltre 3,3 milioni di visitatori totalizzati in un decennio dal Maxxi appaiono ancora lontani dai numeri di altre istituzioni di questo tipo, così come i quasi 15 mila abbonamenti annuali che pure sono in netta crescita (4.854 solo nel 2019). "A dieci anni si è ancora piccoli, ma il Maxxi è un bambino che ha studiato e cresce bene", le sorride Franceschini. A dispetto dei generosi soci privati della fondazione, Enel e Regione Lazio, e dei tanti imprenditori che oggi sostengono il progetto, della preziosa rete degli Amici che da marzo si apre anche negli Usa, i fondi pubblici e la possibilità anche grazie a questi di incrementare una collezione partita con sole 235 opere, sono fondamentali. Fondi che il ministro Franceschini appena tornato al governo si è speso per incrementare dopo i tagli decisi dal governo giallo verde, riportandoli al livello del 2018 con l'aggiunta di risorse ad hoc proprio per la collezione. "Nel Paese va fatto un investimento sulla creatività", ripete il ministro rivendicando la sua riforma che ha voluto al ministero una direzione generale espressamente dedicata al contemporaneo e a settori della creatività "per tanto tempo sottovalutati" come per esempio la fotografia, tra i fiori all'occhiello del museo romano. "Continueremo a sostenere il Maxxi che ha accompagnato l'idea di aprire una sua sede all'Aquila", insiste Franceschini, "può darsi che in prospettiva vi chiederemo altro".
Melandri ringrazia e rilancia, fa sua la sfida della sede abruzzese ("saremo attori di una rigenerazione utile per il territorio") e guardando al futuro chiede al pubblico "continuità" di risorse e investimenti. Grazie ai soldi arrivati da ministero, anticipa, si sta lavorando all'acquisizione di opere di grandi del contemporaneo, da Kounellis a Carlo Accardi, da Cattelan a Fabro e Ghirri. "Siamo stati e saremo un laboratorio di arte, ricerca e sfide", rivendica sottolineando i successi ottenuti grazie a una "squadra composta prevalentemente da donne".
Intanto si guarda al futuro delle mostre e delle attività, i tre direttori raccontano i progetti di punta per il 2020, dalla grande rassegna dedicata alla collezione e puntata sui 'Paesaggi nell'arte italiana a cavallo del millennio' (9 aprile 2020- febbraio 2021) alla mostra dedicata ad Aldo Rossi (dal 9 aprile) che succederà a quella che ha avuto come protagonista Gio Ponti; dall'omaggio alla studiosa e gallerista Claudia Gian Ferrari (9 aprile- 3 maggio),al Progetto Alcantara Maxxi quest'anno con il pluripremiato design tedesco Konstantin Grcic (7 febbraio- 15 marzo); E ancora, solo per citarne qualcuna, la personale dedicata all'architetta siciliana Maria Giuseppina Grasso Cannizzo (4 dicembre 2020- marzo 2021) e le due personali dedicate a Roma e a Prato a Cao Fei ("Supernova" dal 4 dicembre 2020- aprile 2021) tra le figure più di spicco del panorama artistico internazionale.
Il tutto mentre all'Aquila si lavora per l'apertura al pubblico il 21 giugno della sede allestita in un palazzo settecentesco in pieno centro storico. "L'Aquila ha bisogno di sostegno", sottolinea Franceschini, che il 31 marzo sarà in città per inaugurare ufficialmente la sede. In sala ad applaudire c'è anche Pierluigi Biondi, il sindaco della città martoriata dal terremoto del 2009, "Per noi è un segnale di attenzione da parte dello Stato", commenta poi il primo cittadino ricordando però che per "completare il percorso della ricostruzione" a 11 anni dalla ferita del sisma "mancano ancora 4 miliardi di euro". Tant'è, l'Aquila attende fiduciosa. E proprio con l'aiuto del team del Maxxi, rivela Biondi, si sta preparando a concorrere al ruolo di città capitale della cultura 2021: "Arte e creatività aiutano anche l'economia"