La Pixar di Emeryville, San Francisco, è un luogo magico, bello esteticamente e dall'atmosfera serena. Probabilmente è anche grazie a questa sua unicità che gli artisti che lavorano al suo interno sono in grado di creare film di animazione capaci di essere apprezzati da persone di ogni età.
Alla Ricerca di Dory non è un'eccezione. Il lungometraggio che ha come protagonista l'amica di Nemo, la pesciolina blu che soffre di perdita della memoria a breve termine, è un concentrato di dolcezza e abilità tecniche.
"Abbiamo voluto fare in modo che ogni bambino che guarderà il film, abbia la possibilità di riflettere sul fatto di essere unico, con i propri limiti che possono diventare dei punti di forza, proprio come succede a Dory. Lei parte alla ricerca della sua famiglia, ma nel corso della storia si renderò conto di avere sempre avuto diverse famiglie. Non solo quella che sta cercando con tutto il cuore, composta dai suoi genitori, ma anche quella fatta dai suoi amici e da coloro che incontrerà nel corso della sua avventura" racconta il regista Andrea Stanton. "Vorremmo che anche chi è affetto da una disabilità, magari non unica come quella di Dory, capisse di essere speciale, anche grazie ai propri limiti".