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Black Panther, riscatto e orgoglio nero

In sala il primo cinecomic Marvel con un supereroe africano

Con 'Black Panther' diretto da Ryan Coogler e distribuito in sala dal 14 febbraio da Walt Disney Studios Motion Pictures, va in scena non solo il primo cinecomic Marvel tutto dedicato a un supereroe nero, ma soprattutto l'orgoglio africano, il suo definitivo riscatto. E questo, ovviamente, in un blockbuster pensato per il grande pubblico dove però c'è più di un pizzico di fantapolitica racchiusa in una frase del protagonista, ovvero il re Black Panther (Chadwick Boseman): "In fondo (nel mondo) siamo tutti un'unica tribù". Recensioni positive con oltre 8.6 punti su Rotten Tomatoes per questa favola antirazzista che ci porta nel paradosso che ci sia una sorta di Atlantide nera, da tutti sconosciuta e super-tecnologica, nello stato africano di Wakanda, che per le nazioni unite è solo un paese sottosviluppato come tanti altri. Questa la trama. Dopo la morte di suo padre, il giovane principe T'Challa (Boseman) torna a casa per salire sul trono di Wakanda, immaginaria nazione nel continente africano dalle due anime: una tribale e povera, da tutti conosciuta, e una tecnologicamente avanzata grazie ai ricchi giacimenti di vibranio, metallo dalle molte virtù. Ma l'insediamento al trono risulterà più difficile di quanto si possa immaginare nonostante T'Challa, dopo un combattimento rituale (basato sulle arti marziali africane), sia del tutto legittimato a raccogliere l'eredità del padre e ad indossare così gli artigli e la tuta Black Panther (quella già vista al servizio di Iron Man). Tra i suoi nemici anche l'esule Killmonger (Michael B. Jordan) in cerca di vendetta. Questa volta T'Challa farà squadra con l'agente della Cia Everett K. Ross (Martin Freeman) e con il corpo speciale wakandiano, tutto femminile, delle Dora Milaje, capitanato dall'amata Nakia (Lupita Nyong'o). Finale nel segno della favola come è giusto che sia. Tra le recensioni al film ne segnaliamo due. Quella di The Times che dice: "Benvenuti a Wakanda, piccola città dell'Africa orientale che ospita una civiltà monarchica e tribale ma altamente tecnologica. […] Questo è il modo giusto di fare il primo film di supereroi neri dell'era moderna". E quella del New York Times: "L'etnia è importante in Black Panther, molto importante non solo in termini manicheistici di buoni/cattivi, ma anche come modo di esplorare preoccupazioni umane più ampie come il passato, il presente e l'abuso di potere. Anche solo questo rende il film molto più riflessivo sul modo in cui funziona il mondo di un mucchio di film mainstream".

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